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Sor Claudio:| Ranieri contro il passato

Sor Claudio:| Ranieri contro il passato

L'orgoglio giallorosso e la sfida al suo passatp: Ranieri mostra i muscoli.
Juve-Roma, sor Claudio.
Stile cambiato: parla alla curva, attacca l'ex club e vuole superarlo in classifica.

Mostrare i muscoli quando si è vicini al naufragio può essere sintomo di incoscienza o di forza. Claudio Ranieri, i muscoli, li ha messi sul tavolo nel monologo più lungo della sua breve avventura giallorossa quando, in otto minuti, si è scoperto gladiatore. «Questa squadra ha gli attributi (in verità disse di peggio, ndr), risaliremo in classifica come l’anno scorso e, allora, ci ricorderemo di voi...», così a metà settembre, vigilia di Roma-Bologna, Totti e soci a quota uno in graduatoria dopo le cinque frecce subite la notte di Cagliari. «Voi...», era il mondo della stampa (e non solo) che si era permesso il lusso di raccontare i malumori di uno spogliatoio dove Totti parlava di catenaccio e Borriello si chiedeva il perché una truppa così ben disegnata in attacco riuscisse solo a rimediare brutte figure. Ranieri, quella mattina, cambiò colori, nel volto e nell’anima.

Davanti al popolo giallorosso si presentò un allenatore che, proprio al cuore della curva, voleva parlare. «Faccio il romano...»; e ancora: «Noi sappiamo vincere da romani...», il suo vocabolario, diretto e testaccino. Lui, il condottiero che quando incrociava Mourinho sulla sua strada usava schivarne i trabocchetti, aveva deciso di abbandonare il fioretto per entrare in tackle sulle ombre di Lippi (prima) e Leonardo (dopo) che sentiva sul collo. La Roma, da quel sabato 18 settembre, inciampò più volte (il ko di Brescia provocò la sollevazione del club contro gli arbitri), ma, più volte, si è rialzata dietro al suo, vero, gladiatore: Ranieri ne è diventato lo scudo e, partendo dalla difesa (11 le reti subite nelle prime sei sfide, 3 quelle incassaste nelle ultime cinque), domani può sfidare la Juve con il sorpasso ai bianconeri come obiettivo.

Mostra i muscoli, Ranieri. E lo fa anche ai corteggiatori della Roma, pronta a passare di mano. Americani o arabi (fra le offerte non vincolanti sembrerebbero proprio loro a giocarsi la prima fila nei desideri di Unicredit), al tecnico di Testaccio poca importa. Quello che Ranieri vuole è allungare la sua permanenza nella città che ama oltre la scadenza dell’attuale contratto fissata per il prossimo giugno. Per giocarsi le sue carte, sor Claudio sa che deve passare da una stagione ricca di passione ed entusiasmo, in Italia ed in Champions League. La tappa di Torino è il nuovo crocevia, il più delicato di stagione, per capire se il tempo delle ombre è un ricordo sul quale tornare per riderci e basta. La tappa dell’Olimpico bianconero è una sfida già giocata più volte da Ranieri anche in questa prima parte di campionato perché, i muscoli, il testaccino li ha mostrati anche al popolo bianconero. «Ora basta, il signorino mi ha stufato...», è stato il biglietto di ritorno spedito da Trigoria a Jean-Claude Blanc che a Ranieri ha ultimamente addossato le colpe del flop Poulsen, arrivato a Torino al posto di Xabi Alonso proprio perché così avrebbe desiderato l’ex timoniere della Juve. «Agli azionisti presto parlerò io...», la replica di Ranieri che, adesso, può dire «la mia Roma punta a migliorare quanto fatto l’anno scorso». Una stagione fa, i giallorossi arrivano all’ultima giornata a Verona ancora in corsa per lo scudetto. I muscoli di Ranieri, rinascita alla mano, hanno il sapore della forza e non della incoscienza.
 


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