Calciomercato.com

  • Sorrentino.|'Catania? È dura. Ma il Chievo guarirà'
Sorrentino.|'Catania? È dura. Ma il Chievo guarirà'

Sorrentino.|'Catania? È dura. Ma il Chievo guarirà'

Il Chievo è ancora fragile ma la terapia Corini funziona - lo dicono i risultati - e ci sono tutti i motivi (a cominciare dalla qualità dell'organico) per scrollarsi di dosso le ultime della classe e respirare un'aria migliore: è la tesi di Stefano Sorrentino, portiere e uomo guida dell'undici della Diga. Realisticamente ottimista quanto alle prospettive di rilancio dei gialloblù. IL VIZIACCIO. Anche a dispetto di quel brutto vizio di farsi regolarmente riacciuffare non appena matura il vantaggio. Un vizio che domenica scorsa, contro l'Udinese , è sembrato quasi patologico: «C'è tanta rabbia, sicuramente», racconta lui. «Peccato per il 2-2 perchè al 90' credo che un po' tutti fossimo convinti di portare la vittoria a casa. Purtroppo abbiamo fatto l'ennesimo errore che ci è costato due punti importanti. A questo punto meglio pensare alla partita di domenica prossima, che sarà ancora più importante». PROGRESSI. Il dispetto per l'inopinato pareggio sfuma sulle note liete: «Sicuramente siamo contenti di aver provato sempre a giocare la palla, senza tirarla avanti tanto per far passare i minuti, nonostante un campo al limite della praticabilità», sorride Sorrentino. «E non dimentichiamoci che davanti avevamo una signora squadra, che da anni si sta comportando molto bene. Per un pizzico di sfortuna e mancanza di attenzione abbiamo perso due punti ma sono diverse le cose da salvare». EQUILIBRIO. Intanto impazza la corsa salvezza. C'è chi zoppica, altri volan, proprio come il Catania o l'Atalanta, la cui classifica a oggi è eccellente: «È normale che succeda», spiega Sorrentino. «Il campionato è molto livellato. Se domenica avessimo vinto ci troveremmo a metà classifica, abbiamo pareggiato e siamo quint'ultimi. È chiaro che dobbiamo stare attenti. Se non riesci a fare risultato per qualche partita ti trovi sul fondo della classifica e a noi questo non piace, visto che ci siamo già stati negli anni precedenti. Né ce lo possiamo permettere».  E poi «non ce lo meritiamo, vista la rosa che abbiamo, che secondo me vale posizioni molto più tranquille». TUTTI COL GENIO. Anche perché Corini ha già corretto la rotta: «Penso ai risultati: a parte i due ko di Napoli e Milano abbiamo sempre fatto punti. E questa è la cosa più importante», rileva il portiere. «Abbiamo voltato tutti quanti pagina, siamo ripartiti da zero e adesso bisogna continuare a seguire le indicazioni dell'allenatore per tirarci un po' più fuori dalle zone basse». Quanto al passo del Catania, Sorrentino proprio non si stupisce: «È la storia degli ultimi anni che si ripete», dice. «Il Catania di solito parte in sordina e poi si salva molto tranquillamente. Ha giocatori di grande spessore e per noi domenica non sarà facile. Ma a quello stadio negli anni precedenti ci legano dei bei ricordi». DEBOLEZZE. Ricordi da rinverdire. Anche se il trend da trasferta, fa male sottolinearlo, è sempre quello: cinque ko sui cinque: «Siamo ancora fragili e questo non va bene. Bisogna cercare di chiuderci meglio per poter ripartire, sfruttando anche le caratteristiche dei nostri giocatori. In questo momento non lo facciamo - o comunque facciamo più fatica a farlo - ma speriamo che da domenica le cose cambino».  Magari con l'aiuto di Alberto Paloschi, l'ultima freccia aggregata al gruppo: «Tutti conosciamo quello che Alberto ci può dare», ricorda Sorrentino. «Ma tutti quanti possiamo dare qualcosa di più alla causa. Da qui alla fine dell'anno ci sarà bisogno di tutti, come del resto è sempre stato». Il problema dei viaggi a vuoto, però, resta irrisolto. Almeno fino a domenica. Quanto alle cause, «per adesso faccio il giocatore e non l'allenatore», scherza Sorrentino. «Oggi posso parlare del dato statistico e dico che bisogna sfruttare meglio le nostre qualità». LA BANDA DEL BUCO. E rendere meno permeabile la difesa che, con quelle di Roma e Pescara, è ancora la più battuta della A. Brutta figura per il portiere gialloblù: «Ma per fortuna non sono da solo, ci sono altre squadre che hanno subito lo stesso numero di gol presi...», ricorda. «Però mi dà fastidio anche perché sono sempre stato abituato a stare nelle prime quattro, cinque posizioni. Diciamo che è uno stimolo in più per dare qualcosa di meglio e far sì che la porta stia più chiusa possibile».  Ma «in queste domeniche ho sempre cercato di parare il più possibile. A volte ci riesci e a volte no, fa tutto parte del ruolo - ingrato - del portiere».

Altre Notizie