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  • Spagna, le pagelle di CM: Iniesta indomito, Morata è un fantasma

    Spagna, le pagelle di CM: Iniesta indomito, Morata è un fantasma

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    ITALIA-SPAGNA 2-0


    De Gea 7,5: se la Spagna resta in partita fino allo scadere, lo deve al suo portiere, decisivo con almeno tre interventi super su Pellè, Giaccherini ed Eder. Non perfetto sulla punizione di Eder da cui nasce l'1-0 ma a quel punto gli avrebbero fatto una statua.

    Juanfran 4,5: il cugino scarso del giocatore che sta contribuendo alle fortune dell'Atletico Madrid. Mai uno sprint, annichilito fisicamente e tecnicamente da De Sciglio e Giaccherini.

    Ramos 5: nemmeno l'ombra della leadership esibita con la maglia del Real Madrid. Soffre la fisicità di Pellè e le accelerazioni di Eder, è insolitamente passivo su tutte le nostre iniziative e naufraga col resto della squadra.

    Piqué 5,5: mezzo punto in più al compagno di reparto perchè nell'assalto finale diventa un attaccante aggiunto e sfiora due volte il pareggio, ma il suo compito principale dovrebbe essere di evitarli i gol e la punizione da cui nasce  il vantaggio azzurro è frutto di una sua ingenuità.

    Jordi Alba 5: poteva essere una delle armi offensive a sorpresa della Spagna, non solo è stato annullato da Florenzi e Parolo, ma a lungo si è fatto attaccare dal nostro tandem a destra e non ha prodotto nulla, nè in fase offensiva che di contenimento.

    Fabregas 4,5: Conte si augura di trovare ben altro calciatore quando inizierà la sua avventura al Chelsea. Lento, poco ispirato, quasi svogliato. Mai un'idea, mai una verticalizzazione degna di questo nome.

    Busquets 5: siccome a lungo il pallone non l'ha visto, soprattutto nella ripresa, quando sale il tono agonistico della sfida, la butta in rissa o protesta all'indirizzo dell'arbitro per provare a condizionarne le scelte. Chi l'ha visto?

    Iniesta 6,5: onore al vero fuoriclasse di questa sfida, l'ultimo ad arrendersi in una giornata storta per i campioni uscenti. Fatica a carburare nel primo tempo con i suoi ritmi eccessivamenti cadenzati, ma nella ripresa prende per mano la Spagna con la sua consueta eleganza. Esce dal torneo con l'onore delle armi.

    David Silva 5: lo temevamo, per la capacità dal nulla di inventarsi il passaggio illuminante, il taglio spacca-partita. Raddoppiato sistematicamente, finisce imbottigliato nel traffico azzurro e si perde ben presto.

    Morata 4: non è una prima punta, non è stato aiutato dai compagni, che non lo hanno praticamente mai messo nelle condizioni di far male. Troppo tenero nella sfida col passato recente col terzetto Barzagli-Bonucci-Chiellini, che se lo sono sbranato.

    (dal 70' Lucas Vazquez 5: del Bosque si affida alla sua velocità per provare a creare un varco nella difesa azzurra ma, al di là di un'occasione in chiaro fuorigioco, la missione fallisce miseramente.)

    Nolito 4: le ultime grandi stagioni con la maglia del Celta Vigo non giustificiano del tutto la convocazione di un giocatore che, all'alba dei 30 anni, si dimostra inadatto a questi livelli. Sostituito dopo 45 minuti di nulla.

    (dal 46' Aduriz 6,5: la sua presenza scenica è motivo di maggiore preoccupazione per la difesa azzurra. Lotta, apre spazi, tiene la nostra prima linea più bassa, ma la sua partita finisce per una botta prima dell'assalto finale.)

    (dall'81 Pedro sv)


    All. Del Bosque 4: ha avuto il merito di raccogliere l'eredità di Aragones e dare continuità all'irripetibile ciclo della Spagna con un Mondiale e un Europeo, quest'ultimo vinto con una lezione di calcio proprio l'Italia. Oggi non ci ha capito nulla, riproponendo la stessa formazione che al debutto aveva avuto bisogno di una zuccata di Piquè per battere la Repubblica Ceca e sbagliando tutte le scelte. Ha pensato di affidare tutto il peso dell'attacco all'ancora acerbo Morata, ha fallito su tutta la linea.

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