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  • Spalletti-Di Francesco, caos da cortile: Totti faccia il dirigente, non il tifoso!

    Spalletti-Di Francesco, caos da cortile: Totti faccia il dirigente, non il tifoso!

    • Paolo Franci
    Mentre l'UnderMania dilaga per Roma senza controllo – e ci mancherebbe: giusto così, è il bello del pallone no? - e qualcuno spera che abbassi il tono delle prestazioni “Sennò Pallotta non ci pensa due volte, figurati...”, applauso convinto a Monchi e Di Francesco che hanno lasciato cadere la polemica a distanza con Spalletti, scrollandoselo dal cappotto come un baffo di polvere. Aveva detto, il tecnico dell'Inter che (per ora) non teme scherzetti dei dirigenti: “La Roma gli anni scorsi era più in alto...”. Un po' come dovrebbe esserlo l'Inter che, lo scorso dicembre il patron del triplete Massimo Moratti battezzava “da scudetto”, sostenendo che Spalletti è come Mourinho per come entra nella testa dei giocatori. Speriamo che Mou non abbia letto...

    Essendo vagamente (eufemismo, of course) permaloso, Spalletti, deve essersi sentito addosso la frase di Di Francesco sulle squadre che si trovano (trovavano...) sopra alla Roma “con mezzo tiro in porta”. E in effetti, non poteva essere la Juve, né il Napoli, né tantomeno la Lazio versione mitraglia di Simone Inzaghi, oggi in crisi, ma decisamente incontenibile sotto porta almeno fino a qualche partita fa. E quindi, sì, probabilmente la battuta era per Spalletti, che ha risposto alludendo al fatto che con lui la Roma volava più alto.

    Monchi ha snobbato Lucio così: “Ho perso solo tre secondi dietro a questa vicenda”. DiFra ancor meno: “Spalletti? Ho cose più importanti a cui pensare”. Alla fine però, gazzarra da cortiletto Champions che non fa bene né all'Inter né alla Roma. E, a proposito, sarebbe il caso che anche Totti iniziasse a parlare e ragionare più da dirigente e meno da tifoso quando concede interviste. Alludere ai limiti del budget, dichiarando che vorrebbe solo grandi giocatori, in effetti è poco dirigenziale, se si leggono in controluce le sue dichiarazioni rispetto ai limiti del club. Così come lo è insistere nella polemica a distanza con il nemico. Spalletti, ovvio.

    Se c'è una cosa che manca a Roma e Inter per essere del livello di Napoli e Juve, è proprio un assetto societario forte e compiuto: sarà un caso che entrambi i club abbiano un proprietario straniero e assente? A poche ore dal match di Champions con lo Shakthar sarà il caso di restarsene tranquilli e concentrati, perchè se è vero che c'è poco da svolazzare attorno a chissà quali sogni europei è altrettanto vero che queste due partite bisogna godersele fino in fondo. Hai visto mai che ne escano fuori altre due?

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