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  • Spalletti: 'Ora non possiamo riscattare Rafinha e Cancelo, il mercato...' VIDEO

    Spalletti: 'Ora non possiamo riscattare Rafinha e Cancelo, il mercato...' VIDEO

    • Pasquale Guarro, inviato ad Appiano
    A margine della sfida di campionato contro la Lazio, valsa all’Inter la qualificazione in Champions, Spalletti ha preferito lasciare spazio ai propri calciatori, disertando la consueta conferenza stampa post match. Qualche giorno dopo aver raggiunto l’obiettivo, il tecnico toscano incontra i giornalisti ad Appiano Gentile. 

    "Ringrazio la società per avermi dato la posssibilità di avermi fatto vivere queste emozioni con questi colori addosso, che mi sembra mi stiano anche bene. Ringrazio anche i miei collaboratori che sono più bravi di me, allenatori qualificati, tutta gente forte. Grazie anche ai tifosi, li metto alla fine perché sono la nostra base, fondamenta importanti dove ci si può costruire. La forza della squadra che avevamo davanti, rende ancora più importante la nostra qualificazione. Siamo riusciti a mettergli il naso davanti negli ultimi minuti e si è visto per tutto il campionato che sono serviti cuore, fortuna e tanto altro per riuscire ad arrivare a giocarci questa qualificazione nell'ultima partita. In questo campionato si sono viste tante cose: il bel gioco del Napoli, le belle partite di Roma e Juve in Champions, Lazio e Atalanta che avrebbero meritato di andare avanti in Europa League. Il ritorno di Ancelotti certifica la crescita di questo campionato e sarà un piacere averlo come avversario”. 

    Il mometo più bello e quello più complicato?
    “Quallo più bello l'ultima partita, il più difficile contro la Juve. Il momento più brutto in assoluto, quello che avrei voluto assolutamente evitare, riguarda quanto accaduto alla famiglia Astori”.

    Come si riparte per colmare il gap?
    “Dobbiamo essere ambiziosi, dobbiamo migliorare perché vogliamo stare dove siamo visto che ci stiamo bene. Ci sono cose che dovremo fare meglio, per cui vogliamo continuare nel voler ridurre le differenze tra noi e quelle davanti. Sapevamo che andare in Champions significava passare al pianerottolo superiore senza passare dai gradini, adesso dovremo essere bravi, dato che l'anno scorso qualcosa abbiamo sbagliato. Non dovremo deludere i nostri tifosi, anche se è chiaro che gli obiettivi dell'Inter sono importanti per la storia che ha e bisogna essere all'altezza di quella che è l'emozione che danno tutti questi cuori”.

    Che tipo di mercato andrà fatto per essere competitivi? Simile o diverso da quello dell'anno scorso?
    “La società ha già cominciato a muoversi bene. Prima bisognava spendere quello che si pareva, adesso invece dobbiamo rendere conto ad alcuni parametri. Abbiamo ereditato un settlement agreement dalla proprietà precedente e adesso entro giugno dovremo far quadrare i conti e rimettere i numeri a posto. Poi dopo giugno si potrà reinvestire mettendoci qualcosa di più sopra, ma diventa difficile andare a fare nomi come quelli dell'anno scorso. Che non è detto che non ci si possa arrivare, ma dipende tutto dalla partita che si andrà a giocare. Per cui in tutto questo discorso ci si può mettere che in questo momento Cancelo e Rafinha non potremo riscattarli, in futuro vedremo”.

    Icardi è imprescindibile?
    "È difficile dire cosa faranno giocatori di un certo livello. Conta anche la sua volontà. Tenere uno che non vuole rimanere è difficile, certo, non è il suo caso. Ma bisognerà vedere se sarà allettato dal poter fare esperienze diverse. Chiaro che se vanno via giocatori importanti si complica la crescita, ammesso che non vengano sostituiti con giocatori altrettanto importanti. Sul mio contratto vale quello che ho sempre detto, a prescindere dalla Champions. Quando sei all'Inter ti accorgi che hai una grande responsabilità, non conta avere anni di contratto in più, specie se non arrivano i risultati. Ho un contratto fino all'anno prossimo e non ho fretta di rinnovare. Cosa faccio se rinnovo e passo un altro periodo senza risultati come l'anno scorso? Mi faccio offendere? Il nostro sta diventando un campionato bellissimo, i tifosi di Inter e Milan sono da esempio”.

    Skriniar?
    “Lo vedi sempre con quella faccia tranquilla, sembra dirti «che vuoi fare? Ti lascio scegliere e poi ti rincorro». Se venisse messa in discussione la sua presenza l'anno prossimo mi dispiacerebbe al massimo livello”.

    Ranocchia?
    “Nello spogliatoio è la coscienza degli altri. Fin quando io sarò all'Inter lui non andrà via, se vorrà. Interista al 100%. Lo avete triturato da quando sono arrivato, ma lo avete visto contro la Lazio?”

    Lei aveva condiviso l'obiettivo Champions?
    No, io non lo avevo condiviso. Anzi, li ho condivisi quando mi hanno fatto quei nomi che poi non ono arrivati, ma dopo non ho accettato l'obiettivo, anche se non si poteva tornare indietro. Pensavamo di poter andare a pescare ovunque, poi ci sono state delle novità e io ho detto che allora non avrei più accettato l'obiettivo. È vero, sono arrivati grandi giocatori, ma anche Kondogbia lo era, tanto è vero che ieri gli hanno messo una clausola da 80 milioni di euro e io venivo ad allenarlo da solo la sera alle 20 per tentare di convincerlo a rimanere, perché per me era un buon giocatore e qui i giocatori si tende a sciuparli invece che a proteggerli”.

    Quali miglioramenti potete ancora fare?
    “È chiaro che si cercherà di avvicinare la differenza con gli altri. Ma dopo il mercato che ha fatto il Milan, dove lo avreste collocato? Anche Atalanta e Lazio erano davanti. Tu sei quello che esibisci e le parole che dici, non sei un altro. E così noi, che siamo quelli che abbiamo questa classifica qui”.

    Come ha fatto a far svoltare Brozovic?
    “Con lui avevo preso una cantonata mettendolo in un settore di campo in cui lo limitavo. Poi abbiamo fatto delle prove e gli ho detto «ma sei veramente così? Ti piace davvero andare a recuperare palla?» È un giocatore fortissimo. Se pensava fosse un debole, un leggero dal punto di vista di lotta pura e motivazione, invece ha fatto vedere che lui è quello che ci ha dato una mano importante”. 

    Ritiene che Brozovic abbia finalmente compiuto un salto?
    “È un giocatore forte e bata, anzia, fortissimo. Si sente coinvolto ed è contento, non avrà cali”.

    Oggi c'è stato un incontro tra Ausilio e l'agente di Barella, che poi è lo stesso di Nainggolan.
    “Questo è il momento di Piero, dove deve fare vedere la sua qualità. Sa benissimo quali sono le cose che dovremmo fare, poi è chiaro che c'è sempre da vedere questi numeri da mettere a posto e non sai dove li puoi prendere per ributtarli da qualche altra parte. Barella però è un buon calciatore. Nainggolan... anche”.

    Ieri avete chiarito come affrontare il mercato?
    “Devo stare attento a come parlo perché poi ci si crea anche dei problemi. La società adesso deve essere prima brava a far quadrare i conti per poi reinvestire tutto. Non capisco perché mettersi subito in debito”.

    Se la società dovesse nuovamente cambiare le carte in tavola come lo scoro anno?
    “Questa volta vengo e dico tutto, non faccio come l'anno scorso, dove invece non ho detto la verità". 
     

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