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    Spalletti-Italia, i retroscena dell'addio: le tempistiche, la buonuscita e il "no" a Gravina in conferenza

    Spalletti-Italia, i retroscena dell'addio: le tempistiche, la buonuscita e il "no" a Gravina in conferenza

    Luciano Spalletti non sarà più il commissario tecnico dell'Italia. Questa sera contro la Moldavia l'ultima partita sulla panchina azzurra prima di dire addio alla Nazionale, la fine di un percorso arrivata in maniera brusca dopo la bruciante e sanguinosa sconfitta contro la Norvegia.

    Un esonero, quello del ct, anomalo non tanto per il risultato, perché lo 0-3 di Oslo è devastante per le ambizioni Mondiali dell'Italia, quanto più per le tempistiche con cui è arrivato, lasciando di fatto il tecnico di Certaldo a guidare da uscente il gruppo per un'altra gara. Perché una scelta del genere? Come gestire dal punto di vista contrattuale la separazione? E perché non c'era il presidente federale Gabriele Gravina accanto a Spalletti in conferenza stampa ad annunciare l'interruzione del rapporto?

    L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha raccontato i retroscena dell'addio, dalla scelta delle tempistiche al nodo contrattuale fino all'assenza del numero uno della FIGC nel momento dell'annuncio.

    ESONERO SABATO SERA - L'esonero, si legge, è arrivato sabato sera, intorno alle 23, un giorno esatto dopo il ko in Norvegia. A Coverciano Gravina ha incontrato Spalletti e ha immediatamente raggiunto il punto: meglio chiudere subito il rapporto, per il bene dell'Italia.

    NIENTE BUONUSCITA - Il ct, pur non soddisfatto della decisione, capisce e non pretende nulla. Pur trattandosi di esonero, evidenzia la Gazzetta, non si oppone a definire una risoluzione consensuale del contratto senza buonuscita in suo favore: questo vuol dire per Spalletti essere pagato fino al 9 giugno, quasi 13 mesi in meno rispetto a quanto previsto dall'accordo. Un gesto questo apprezzato da Gravina, la cui stima per Spalletti - ct da lui scelto - non può che aumentare.

    LE TEMPISTICHE DELL'ANNUNCIO E IL "NO" A GRAVINA - Si arriva così a definire la tempistica dell'annuncio. Il presidente federale avrebbe preferito comunicare la decisione solo dopo la partita con la Moldavia, ma Spalletti invece preferisce dire subito tutto ed evitare 48 ore di discorsi e congetture sul futuro della panchina azzurra che avrebbero caricato ulteriormente in maniera negativa la seconda gara delle qualificazioni Mondiali. La FIGC non ha potuto negare l'onore delle armi al ct che quindi ha preso parola in conferenza stampa. Da solo. Gravina in effetti, si legge, ha chiesto a Spalletti se lo volesse al suo fianco, ma il tecnico toscano ha scelto di parlare da solo per dare l'annuncio della rottura.

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    Commenti

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    Non capisco, è esonerato e oggi è ancora in panchina????? Mi sembra una follia

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