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  • Spalletti: 'Sarò l'allenatore del Napoli l'anno prossimo, qui vogliono distruggerci. Panda? Bisogna vedere come me la ridanno'

    Spalletti: 'Sarò l'allenatore del Napoli l'anno prossimo, qui vogliono distruggerci. Panda? Bisogna vedere come me la ridanno'

    • Giovanni Annunziata
    Domenica andrà in scena Napoli-Genoa, valida per la penultima giornata di Serie A. Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa:

    L'AUTO - "La Panda bisognerebbe vedere in che stato ce la ridanno. Se hanno fatto tanti chilometri, come stanno le gomme. Se non ci sono dentro i cd di Pino Daniele non la riprendo".

    L'EVOLUZIONE - "Può darsi sia cambiato qualcosa. Quando sono arrivato non ho trovato aria di contestazione, qualcosa di peggio ovvero l'indifferenza. In molti non sentivano più il legame con il Napoli quando sono arrivato e in certi momenti mi sembrava di essere il solo a credere in questo Napoli. Oggi che siamo tornati in Champions c'è addirittura il rammarico per non aver combattuto fino in fondo per la vittoria del campionato. In questo qualcosa è cambiato, mi sento meno solo perché ci sono molti di più che credono nel Napoli. Riprendendo le griglie di partenza fatte dai giornali si metteva il Napoli in settima posizione, dopo Sarri alla Lazio e Mourinho alla Roma. Per cui qualcosa ora è cambiato dato che ci si aspettava addirittura lo scudetto".

    HOTEL - "Vivere in hotel è dedicarsi totalmente al lavoro. Ci sono molte più opportunità per socializzare e incontrare i napoletani lì anziché nelle mura domestiche. Ho trovato la soluzione, ho già ricevuto un preventivo per un camper e il prossimo andrò in un quartiere diverso ogni mese, fermandomi poi a Piazza Dante, nei pressi della storica libreria di Tullio Pironti, grande napoletano, tifoso del Napoli, con cui avrei fatto anche una partita a scacchi".

    LO STRISCIONE - "Ieri c’erano dei ragazzi ad aspettarmi e mi hanno detto che non sono quelli che hanno fatto lo striscione. Oggi ho trovato un A4 benevolo nei miei confronti sulla macchina, per me ha lo stesso valore dello striscione sulla Panda. Lo può mettere chiunque per qualsiasi motivo personale. Diventa importante per me il fatto che abbiamo il nostro striscione firmato, ovvero un campionato intenso e difficilissimo, dove si è raggiunto un traguardo importante, il più prestigioso dopo la conquista del titolo. Chiaro che c'è anche un comprensibile rammarico per il periodo in cui eravamo in testa e siamo i primi ad esserne dispiaciuti. Di strada ne è stata fatta tanta, i calciatori sono un gruppo di ragazzi che hanno superato avversità importanti per raggiungere la posizione e rientrare nell'elite del calcio europeo. Siamo andati a Torino con i giocatori contati, fatto risultati importanti. Si ricorda tanto dei risultati in casa purtroppo e siamo i primi ad essere dispiaciuti. Questa squadra ha superato momenti difficili".

    IL NAPOLI CHE VERRÀ - "Al Napoli del futuro ci penso, c'è Giuntoli che viene ogni giorno qui con cui si parla. Si rende conto direttamente, come fatto dal presidente, di come vengono sviluppati gli allenamenti e di quale professionalità viene usata. Riusciremo ad essere forti se avremo calciatori forti che pensano nella maniera giusta. Saremo forti anche se avremo tifosi che ci sosterranno. Anche un'informazione giusta, senza le micce buttate lì giusto per far scoppiare qualcosa. Vogliamo l'ambiente più pulito possibile. In campagna si usano prodotti ecologici. Per avere un Napoli forte servono tutte queste cose qui. Dei passi in avanti si possono fare". 

    NAPOLI-GENOA - "Domenica ci sarà una partita difficilissima e il podio da raggiungere. Il calcio ha una sola chance per sopravvivere nel cuore della gente, bisogna essere credibili. Vogliamo fare una partita vera, intensa per la presenza dei tifosi. Il numero di spettatori evidenzia che tanti ci vogliono bene e a loro va restituita una prestazione di livello. Ricordo benissimo partite difficilissime come quella del Genoa che affrontava la Roma, dove si rende onore".

    L'ULTIMA DI INSIGNE - "Sarà l'ultima di Insigne al Maradona. Tra i tanti motivi che mi hanno spinto ad accettare questa panchina è poter lavorare con lui. Anche se solo per un anno è motivo di grande orgoglio, per la disponibilità che ha avuto nei miei e nei confronti dei compagni. Come tutti gli altri ha il merito di aver prodotto questo risultato finale. Sempre con il rammarico negli occhi".

    IL FUTURO - "So di sicuro che sarò l'allenatore del Napoli il prossimo anno. Io non ho dubbi. Terzo anno? È un futuro troppo lontano, poi si vedrà. Tutte le mattine ci alziamo, c'è qualcosa di nuovo e vediamo questo nuovo dove ci porterà. Facciamo il lavoro in maniera corretta. Vogliamo raggiungere il podio anche per creare un Napoli più forte, nonostante tutto quello che è accaduto nell'ultimo periodo. Apprezzo chi vuole stimolarci e puntare ad obiettivi sempre più ambiziosi. A volte si deve combattere con delle cose che sono fuori misura, a volte fatte anche ad arte che tentano di distruggere i miglioramenti fatti dall'anno scorso. E sono tante le cose migliorate. Bisogna perdere energie per difendersi da questi tentativi di distruggere e si va avanti per costruire un Napoli ancora più forte perché c'è anche chi vuole vedere un Napoli più forte".

    CAMBIAMENTI - "Non pensiamo a nessun esperimento in vista della prossima stagione, vogliamo mettere in campo la formazione che riteniamo più forte contro il Genoa. L'avversario ha fatto passi in avanti importanti con l'arrivo di Blessin. Ci sarà da soffrire durante la partita perché attuano il sistema di cui abbiamo parlato più forte, giocano un calcio frenetico, di forza. Ci metteremo in campo con le necessità, le qualità e le caratteristiche".

    L'AMBIENTE - "Perché queste contestazioni? Non lo so, me lo dovete dire voi. È stato detto da tanti che il Napoli sarebbe andato a Torino a fare una passeggiata. Leggo che ci sono contrapposizioni tra i tifosi poi io incontro la gente andando in hotel, tifosi del Napoli che la pensano grossomodo come noi, ovvero che sono dispiaciuti per quel periodo ma altrettanto contenti per il percorso fatto. Però poi non aiuta porre l'attenzione solo su questa Partenope, perché De Laurentiis ha detto anche altre cose in mio favore. Lo sanno tutti perché si fa così. Io tento di far avvicinare più gente possibile al calcio perché il calcio è uno sport importante, un socializzare importante e può dare lavoro a tantissime persone. In Inghilterra, in questi stadi moderni, dove non si fa il tifo contro e si portano bambini, lavora tanta gente. Non è bello far vedere ai bambini fuori all’hotel che viene contestata una squadra terza in classifica, ci sta che si dice che ad Empoli non si doveva perdere in quel modo. Io parlo e mi comporto cercando sempre di portare più gente possibile dentro questo sport, per il quale ho fatto tantissimi chilometri, ricevuto soddisfazioni e a volte ho dovuto anche piangere per un risultato o un momento attraversato. Questo sport è bello, è tanta roba, bisognerebbe portarlo anche nelle scuole. Uno stadio pieno come lo sarà domenica è bellissimo. Se si va a rovinare qualcosa nel calcio io reagisco, ho sempre fatto così".

    INSIGNE - "Definirei Insigne il professionista, perché l'ho trovato professionista in tutto ciò che fa. Disponibile con le sue caratteristiche ad aiutare sempre tutti, a fare quello che gli viene richiesto anche dove non sono le sue caratteristiche. Agli esterni chiedo di rincorrere i terzini e di abbassarsi. Lui lo fa sempre, fa molti metri in partita. Con il comportamento dà molti insegnamenti a tutti i compagni. Sono convinto l'abbia fatto anche nelle altre stagioni. Oltre questo piede importantissimo che ha. Nonostante la partita gli tolga qualcosa dal punto di vista fisico, strutturale. Lui ha qualità da top top top player".

    GHOULAM - "Io devo pensare al risultato, Ghoulam può servire per il risultato. Si è allenato al massimo, la sua voce è continua e presente come quella di Insigne, Koulibaly e Mertens. Quando si allenano usano la voce per stimolare se stessi e la squadra. Un giro di campo per salutare la gente lo faremo tutti perché ci fa piacere. La priorità è un'altra, tentare di vincere la partita contro un avversario difficilissimo. È il risultato che fa la differenza per festeggiare qualsiasi cosa nel nostro sport".

    OSPINA O MERTENS - "Rinnovare Ospina o Mertens? Mi sento tra due fuochi. spina o Mertens? Un budget che fa calcio ci vuole per 24 calciatori: tre portieri, sei-sette attaccanti".

    PRIMAVERA - "Ci sono tre o quattro ragazzi che seguiamo tutto l'anno, Domenichini vede tutte le partite della Primavera. Il nostro visionare tutto ciò che abbiamo in casa è completo, siamo in continuo contatto con Frustalupi, siamo stati anche ad ascoltare lui sul chi premiare. Dargli spazio in una partita può accadere, però ne ho anche della prima squadra da far giocare che hanno avuto poco spazio. Per essere pronti la domenica bisogna lavorare duramente in settimana".

    RESTA O RADDOPPIA - "Io non ho dubbi per il futuro, l'ho già detto più di una volta. Sono l'allenatore del Napoli e basta. Dopo venti volte bisogna capire. Se si continua a dire vuol dire che i dubbi sono suoi. Tutto a posto e forza Napoli".

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