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  • Spalmania: la storia continuA

    Spalmania: la storia continuA

    • Leonardo Valente
    Quando ritrovi un grande amore dopo cinquant’anni all’inizio sei pieno di euforia, durante il cammino puoi avere delle crisi, piccole o grandi che siano, ma alla fine, quando hai capito che è quello giusto, non resta che rimanere insieme e non perderlo mai più. La storia continua, una storia lunga 110 anni, che prosegue nel massimo campionato. Un obiettivo raggiunto con merito, davanti ad un “Paolo Mazza” commovente per passione e calore, che ad inizio campionato sembrava impossibile. Lo sa bene tutta la città di Ferrara ritrovatasi un anno dopo a festeggiare nuovamente sotto il castello estense.

    Lo sanno perfettamente i Colombarini artefici del risorgimento spallino, insieme al lavoro del Presidente Mattioli e il fiuto del direttore sportivo Vagnati, un quadrilatero dirigenziale che in pochi anni ha ridato splendore a questa squadra storica del nostro calcio. Lo sanno bene tutti i ragazzi che hanno vestito questi colori: da quelli che erano presenti sin da agosto, fino a quelli arrivati nel mercato di riparazione, senza dimenticare chi a gennaio è partito verso altri lidi, ma che ha contribuito ugualmente a questo traguardo storico. Lo sa bene il condottiero, il direttore d’orchestra, il “toscanaccio” Leonardo Semplici.

    Eh si, è proprio l'intelligenza del mister che permette di descrivere quanto accaduto in questa stagione. Un uomo che non si è mai tirato indietro, che ci ha messo sempre la faccia, che ha saputo assumersi le sue responsabilità nei momenti più duri e che ha saputo tenere compatto uno spogliatoio anche quando il baratro sembrava vicino e con qualche tifoso scellerato che ne chiedeva l’allontanamento. Lo dimostrano le grandi rimonte contro Hellas e Torino, il pareggio contro le leggende della Juventus, le vittorie negli scontri decisivi con Udinese, Genoa, Crotone e soprattutto quel derby sotto la pioggia di marzo. Una stagione memorabile, un’altra stagione memorabile che questo gruppo ha meritato dalla prima giornata all’Olimpico.

    Ora non resta che continuare a godersi la festa perché questa Spal ha vinto, come recitava ieri un due aste in “Curva Ovest”, contro tutto e tutti. Ha vinto anche a dispetto di qualche svista arbitrale, che per carità ci può stare, a dispetto di qualche giocatore arrivato a Ferrara in villeggiatura che invece di svilire l’ambiente ha dato la carica giusto ad un altro simbolo di questa impresa: Mirko Antenucci. Proprio il capitano, un altro grande amore ritrovato dopo il mal di pancia estivo, che ha preso sulle spalle un’intera città e con 11 gol (suo record personale) ha permesso di rimanere in serie A, dove la storia può continuare ad essere scritta.

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