Calciomercato.com

  • Spalmania: porchetta e caipirinha

    Spalmania: porchetta e caipirinha

    • Leonardo Valente
    Forse l’accostamento tra porchetta e caipirinha può risultare strano, sgraziato, senza alcun collegamento. Eppure, dopo quanto visto negli ultimi giorni, ho constatato quanto due mondi così lontani siano in realtà vicini. Da una parte la genuinità del gruppo di Semplici, fermi al primo venditore ambulante di Perugia dopo l’amichevole al Curi; dall’altra il pestato tipico del Brasile, terra del giocatore che tra pochi giorni diventerà il più pagato della storia del calcio. Da Perugia a Doha, da Barcellona a Pechino, un giro mondiale per ricordarci che in fondo il calcio vero è quello della realtà estense e non quello dell’aggiramento del fairplay finanziario di Neymar.

    L’amichevole in Umbria della Spal è terminata in parità. Pareggio che va stretto alla compagine ferrarese, sulle gambe nella prima frazione ma reattiva negli altri quarantacinque minuti di gioco, nei quali oltre al gol di Paloschi, sempre presente in area di rigore, sono arrivate anche altre ottime giocate e una traversa di Floccari. In evidenza il solito Lazzari sull’out di destra e la forma fisica del neo arrivato Konate, sicuramente più avanti nella condizione atletica, venendo da un campionato già in corso. Soddisfatto anche il mister, che ha tenuto a sottolineare i notevoli passi avanti fatti dal gruppo. A fine partita, come per magia, niente ristorante: tutti a mangiare porchetta dal furgoncino. Notizia che ha subito fatto il giro del web e dei quotidiani online, e che per molti è sembrata ridicola. Come si può pensare che una società di Serie A mangi in strada piuttosto che in un ristorante di lusso? Bene, questo è lo spirito di questo gruppo e del suo condottiero. Già dallo scorso anno erano emerse le qualità maggiori di questo gruppo, una su tutte l’umiltà. Una qualità che al calcio di oggi sembra mancare e che sarebbe bello recuperare.

    Umiltà non solo della squadra, ma di tutta la società e della città intera. Dopo i problemi sui prezzi il numero degli abbonati ha raggiunto comunque ottimi traguardi. La Curva Ovest è già esaurita nella fase di prelazione e ora siamo nella fase di vendita libera, in cui il popolo ferrarese correrà, anzi è già corso, per poter dire: “Noi ci siamo!”. Anche in questo secondo step i problemi non sono mancati. I servizi non sono certo stati all’altezza di una squadra di Serie A, anche il patron Colombarini si è detto dispiaciuto per i disguidi arrecati ai sostenitori arrivati in massa al “Paolo Mazza” per acquistare l’abbonamento e per le difficoltà nella modalità online. Anche questa volta, però, l’umiltà sembra aver avuto la meglio e la situazione sta piano piano tornando alla normalità. Lo stadio nel frattempo sembra essere in via di conclusione. I lavori vanno avanti a passo spedito e la possibilità di poter giocare l’intera stagione tra le mura amiche è alta, quasi certa.

    Insomma Ferrara c’è, la Spal c’è. I modi non saranno quelli delle grandi squadre, non circoleranno i miliardi che stanno mettendo in discussione il vero valore di questo gioco, ma va bene così. Spero che l’esempio per chi ama il calcio possa essere questa piazza, fatta di passione e non di denaro, disposta a sacrifici pur di poter vedere la propria squadra giocare nel massimo campionato senza perdere la testa, senza cifre da capogiro e cene stellari a base di champagne, cocktail, magari proprio una caipirinha. L’accostamento è sgraziato e poco pertinente, ma questa volta alla complessità della bevanda verdeoro preferisco il panino con la porchetta.
     

    Altre Notizie