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  • Spalmania, sbagliato crocifiggere Vicari: Milan salvato solo dalla fortuna
Spalmania, sbagliato crocifiggere Vicari: Milan salvato solo dalla fortuna

Spalmania, sbagliato crocifiggere Vicari: Milan salvato solo dalla fortuna

  • Andrea Robertazzi
Dopo aver quasi sfiorato l'impresa contro un Milan che arrivava in palla dagli ultimi successi in stagione, la Spal passa la mattina del giorno dopo a leccarsi le ferite per quello che poteva essere e non è stato. Con due gol di vantaggio si poteva, probabilmente, fare qualcosa in più, anche se la follia di D'Alessandro ha fatto perdere lucidità alla squadra, che nel finale ha pagato carissimo il calo fisico e mentale. E molto importante da questo punto di vista sarà non crocifiggere Vicari, certo autore di un errore decisivo, ma anche di una prova eccellente fino al momento della sfortunata autorete, figlia di una stanchezza non del tutto imputabile a lui, che ha salvato i rossoneri dalla sconfitta.

Quello che resta della prova contro il Milan è una convinzione: la Spal è ancora viva. Non ha intenzione di fare la parte della comparsa in questi ultimi mesi di campionato e darà del filo da torcere a tutti finché ci sarà anche solo la benché minima possibilità di salvarsi. Un atteggiamento degno di una grande squadra, che sta onorando nel migliore dei modi il fantastico lavoro della società. Dopo anni di ottimi risultati è arrivato il momento di pagare il conto di un mercato non eccelso e di tanti problemi, dal Covid agli infortuni, che hanno messo in ginocchio il gruppo. 

Ma la voglia di proseguire a testa alta e lasciare la Serie A con dignità c'è tutta. E poco importa se non si è vinto con un Milan che, ad onor del vero, ha attaccato a testa bassa per gran parte della partita. Non importa se a compromettere il risultato è stato solo uno sfortunato errore, per il quale lo ripeto non bisogna assolutamente inveire contro l'ottimo Vicari, così come non importa se i tre punti sono sfumati. Certo, una vittoria poteva mettere benzina nel motore, ma la cosa davvero importante era ricevere un segnale di vita dalla squadra, che ancora una volta ha risposto presente e ha dovuto fare i conti contro un destino avverso. E, a prescindere dal risultato e da come finirà la stagione, ha dimostrato di meritare una cosa sola: applausi

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