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  • Spanò, dalla Reggiana all'Università a Londra: 'Addio anche in caso di Serie A! Gioco ancora, col Milan... club'

    Spanò, dalla Reggiana all'Università a Londra: 'Addio anche in caso di Serie A! Gioco ancora, col Milan... club'

    Ha vinto i playoff di Serie C con la Reggiana il 22 luglio. Il 23 si laurea in Economia, poi l'addio al calcio. A 26. Questa è la storia, recente, di Alessandro Spanò, che al pallone, in Serie B, preferisce un master alla Hult International Business School di Londra: "Uno sconosciuto mi ha scritto: 'Ero bloccato, non riuscivo a fare quello stacco dalla mia situazione professionale e tu invece mi hai dato il coraggio di farlo'". Così inizia la sua intervista a Sportweek

    L'IDEA - "Il pensiero che nella mia vita non ci sarebbe stato solo il calcio probabilmente lo avevo da sempre. Da un lato in testa avevo l'ambizione, come tutti i giocatori, di arrivare al massimo livello, ma sapevo che non poteva essere il mio ambito in eterno. Quando sono scomparse le ultime incertezze? Quando ho avuto la conferma definitiva dell'ammissione al biennio della Hult. D'altronde, non a caso, nel 2019, al momento di firmare il rinnovo avevo chiesto alla Reggiana di firmare un annuale, evento inusuale se si pensa che io ero il capitano. Evidentemente nella mia testa avevo già prefigurato un percorso d'uscita, ma non volevo che fosse casuale, doveva essere ben ponderato. Da mesi avevo iniziato a fare una ricerca per selezionare l'università che facesse al caso mio, anche se all'nizio avevo escluso quella di Londra perché costava tanto. Circa 34mila sterline all'anno, più le spese". 

    LA A - "Se mi avesse chiamato la A prima dell'addio? Non avrei cambiato idea, avevo già scelto quello che volevo fosse il mio futuro". 

    LA FAMIGLIA - "Anche loro sapevano che non avrei giocato fino a 40 anni, magari si aspettavano ancora qualche stagione in più, ecco. In ogni caso mi conoscono come nessun altro, mi hanno capito, sapevano che stavo prendendo una decisione calcolata. Ai miei l'ho detto a novembre". 

    L'UNIVERSITA' - "Dopo il diploma mi sono iscritto all'università, Economia in Bicocca, a Milano. Il primo anno riesco a frequentare, poi il calcio mi risucchia. Ho capito che era impossibile pianificare un esame, magari studiavo fino a pochi giorni prima di sostenerlo poi però scoprivo che avremmo giocato in anticipo o posticipo e allora ciao. Ho puntato su un corso di laurea telematico, la Unicusano, ed è andata bene". 

    IL RETROSCENA - "Lockdown? Ho rischiato di far saltare la promozione alla Reggiana! Abitando con un paio di compagni di squadra e avendo più tempo a disposizione, spesso giocavamo a Monopoli. Il problema è che io sono molto competitivo, anche nei giochi di società. Diciamo che più di una volta quelle sfide sono finite drasticamente!". 

    IL CALCIO LONDINESE - "Se giocherò? Nel Milan... Cioè, un Milan Club londinese che ha saputo del mio arrivo e mi ha chiesto se voglio partecipare al loro torneo amatoriale. E all'università, quando hanno iniziato a cercare qualcuno che giocava a calcio, tuti gli studenti hanno indicato me...". 

    LA REGGIANA - "La seguo, ovviamente. Sono diventato un tifoso particolare perché, essendo sempre in contatto con la squadra, riesco a vivere le loro dinamiche da dentro, anche nella settimana". 

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