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  • Spende più di Mou, non vince e attacca l'arbitro: Guardiola, è crisi in Europa

    Spende più di Mou, non vince e attacca l'arbitro: Guardiola, è crisi in Europa

    • Federico Albrizio
    Da protagonista assoluto a comparsa di lusso, il ruolo di Pep Guardiola in Europa si è ribaltato nel giro di pochi anni: i fasti di Barcellona sono un lontano ricordo, dopo le delusioni sulla panchina del Bayern Monaco anche l'avventura alla guida del Manchester City sembra seguire lo stesso copione. L'eliminazione ad opera del Liverpool, in una doppia sfida che partiva con gli Sky Blues nettamente favoriti e che invece li ha visti perdere entrambi le partite (3-0 ad Anfield, 1-2 all'Etihad), ha certificato uno scenario che ormai si verifica da cinque anni: Guardiola non sa più vincere al di fuori dei confini nazionali, situazione paradossale per uno dei tecnici che hanno maggiormente influenzato e cambiato il mondo del calcio. 

    SPESE FOLLI, ZERO GIOIE - Dal 2013/14 ad oggi tra Bayern e City infatti, Pep non è mai andato oltre le semifinali di Champions League, raggiunte tre volte su tre con i bavaresi e mai con gli inglesi (ottavi la scorsa stagione, quarti in quella corrente): risultato che per molti club europei potrebbe anche essere soddisfacente, non tuttavia per due società che hanno investito cifre mostruose per dominare in patria e provare, infruttuosamente, a imporsi a livello internazionale. Oltre 733 i milioni di euro che Bayern e City hanno messo a disposizione in cinque anni per regalare a Guardiola top player: chi non ha fatto le fortune del proprio club come Gotze, Benatia, Reina, Douglas Costa e Nolito (rivenduti) o Bravo (deludente a Manchester), chi si è imposto come Vidal o Lewandowski, chi deve ancora dimostrare di valere l'ingente investimento come Stones, Laporte, Mendy o Bernardo Silva. Nessuno ha speso quanto Guardiola negli ultimi cinque anni, neanche l'acerrimo nemico José Mourinho: il portoghese ne ha spesi circa 703 di milioni tra Chelsea e Manchester United nello stesso periodo, vincendo sì meno a livello nazionale, ma trovando il successo internazionale con la conquista della scorsa Europa League.

    Spese e risultati Guardiola dal 2013 ad oggi:

    Bayern 13/14: vittoria Bundesliga, Coppa di Germania, ko in Supercoppa di Germania, semifinali di Champions, Supercoppa Uefa, Mondiale per club - 62 milioni spesi (Gotze-Thiago)

    Bayern 14/15: vittoria Bundesliga, semifinale Coppa di Germania, ko Supercoppa di Germania, semifinali di Champions - 53,4 milioni spesi (Benatia-Bernat-Xabi Alonso-Reina. Lewandowski a zero)

    Bayern 15/16: vittoria Bundesliga, Coppa di Germania, ko Supercoppa di Germania, semifinali di Champions - 89 milioni spesi (Vidal, Douglas Costa, Kimmich, Coman, Ulreich)

    Man City 16/17: 3° in Premier League, semifinali di FA Cup, quarto turno in Coppa di Lega, ottavi di Champions - 213 milioni spesi (Stones-Sané-Gabriel Jesus-Gundogan-Bravo-Nolito)

    Man City 17/18: vittoria Premier League (manca poco per l'aritmetica certezza), quinto turno Fa Cup, vittoria Coppa di Lega, quarti di Champions - 315,8 milioni spesi (Laporte-Mendy-Walker-Bernardo Silva-Ederson-Danilo)

    'COLPA DEGLI ARBITRI', MA CON LA JUVE... - Certo è presto per tracciare un bilancio definitivo del progetto Man City, che nonostante gli oltre 500 milioni già spesi sembra ancora agli esordi (acquistati tanti giocatori giovani e da forgiare, squadra con esperienza da costruire), ed è presto per fare il funerale sportivo di uno dei tecnici più importanti nella storia del calcio. E' anche vero però che Guardiola si trovi in un vero e proprio periodo di crisi europea, certificata anche da cadute di stile che non appartengono al suo consueto bagaglio. Il riferimento va alla contestazione dell'arbitraggio nel doppio confronto con il Liverpool, in particolare nella sfida di ritorno: accuse pesanti a Lahoz ("Stai zitto, chiudi la bocca, è rigore e gol, rigore e gol") che hanno portato all'espulsione e che potrebbero costare a Pep fino a quattro giornate di squalifica. Proteste proseguite nel post partita: "Non è la prima volta che incontro Lahoz, lo conosco bene. Gli piace essere differente, è un ragazzo speciale. Quando tutti sono convinti di una cosa, lui fa l'esatto opposto. A Liverpool Salah ha segnato in fuorigioco, qui a Manchesetr è stato invece annullato un gol regolare a noi. Contro il Monaco, con lo stesso arbitro, c'erano stati anche lì problemi. A questo punto della competizione le decisioni dell'arbitro pesano tanto. Quando mi ha espulso io gli ho solo detto che il gol era buono". Arbitro decisivo per la sconfitta quindi, ma come? Due anni fa, quando era la Juventus a lamentarsi per un arbitraggio favorevole al suo Bayern, Guardiola aveva ben altro pensiero: "Eh no, così non si fa. La Juventus è troppo grande e troppo forte. Quando il Bayern perde con il Real o con il Barcellona, va a complimentarsi con gli avversari. Gli stringe la mano e accetta la sconfitta. Forse c’era un gol in fuorigioco, ma questo è il calcio, a volte queste cose succedono, non bisogna lamentarsi". Una caduta di stile evidente, ultimo segnale di un periodo di difficoltà tecnica ed emotiva: Barcellona è un ricordo, ora l'Europa non è più il palcoscenico di Guardiola.

    @Albri_Fede90
     

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