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  • Speziamania: il calcio totale non esiste senza la nobiltà della fase difensiva

    Speziamania: il calcio totale non esiste senza la nobiltà della fase difensiva

    • Gianni Salis
    E’ un déjà-vu. Un film, purtroppo visto e rivisto: Bologna e Parma non hanno insegnato nulla. Punti gettati al vento, come quello dell’Olimpico che Smalling ti aveva regalato ad un passo dal 90°. L’arte di capire quando è l’ora di ritirare la spada ed usare solo lo scudo evidentemente non fa parte del Dna di questa squadra. Ed allora bisogna intervenire da dentro, con ripetizioni su ripetizioni, perché l’arte del capire quando e come difendersi è altrettanto nobile quanto quella dello sviluppo dell’azione sul fronte opposto. Il calcio sarà totale proprio quando si capirà che nello sport di squadra, e quindi anche nel calcio, esistono due fasi, dunque anche la fase difensiva, e non crediamo di aver svelato il mistero della Santa Trinità; fase che va curata, nei movimenti e nella testa, in maniera maniacale e nei minimi particolari, esattamente come quella offensiva. Da che mondo è mondo si fanno punti solo ottimizzando le due fasi.
     
    “Se una squadra come noi rimane in partita e la pareggia, a 30 secondi dalla fine non può prendere quel gol. Qualcuno deve metterci una pezza”. E’ Vincenzo Italiano che lo dice, non qualche detrattore del tecnico siciliano. Ed è anche il nostro modesto pensiero, anzi, diciamo che Italiano sfonda una nostra porta aperta che abbiamo spalancato da mesi. Solo che il concetto va messo in pratica. E’ qui che entra in gioco nuovamente il tecnico, intervenendo da dentro, martellando la squadra su ciò che è ovvio ma che evidentemente non è.

    E’ lui che deve far allenare la squadra anche mentalmente, ribadendo quel concetto: al 90° non si possono prendere quelle situazioni di gioco. Impensabile in prima categoria, figuriamoci in serie A. E siccome sono situazioni appunto già viste e riviste, bisogna intervenire come i genitori che una volta ti facevano ripetere la poesia fin tanto che non la sapevi a memoria.
     
    Il giro di boa è comunque arrivato. E questo Spezia è andato ben al di là di ogni più rosea previsione meritandosi anche i complimenti degli addetti ai lavori. In molti, se non tutti i tifosi, avrebbero messo la firma per girare a 18 punti, un risultato impensabile soprattutto se rapportato alle tempistiche di allestimento della squadra e alla cifra tecnica della stessa che ha comunque saputo tener botta, fare gruppo e giocare con personalità. Ma basterà per salvarsi? Il mercato incombe ed anche certe evidenti lacune vanno colmate.
     

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