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  • Speziamania:la B dietro l'angolo

    Speziamania:la B dietro l'angolo

    • Gianni Salis
    Non siamo più padroni del nostro destino e si fa durissima. Ma almeno fino al 4 giugno crediamoci. Poi faremo tutte le analisi, si tireranno le somme e quant’altro per capirne (se dovesse succedere) il perché. Non è facile da digerire, soprattutto vedendo la prestazione offerta sul campo per buoni 70’ ed almeno fino al raddoppio grigiorosso. L’ennesimo legno interno stagionale che nega il pareggio (minimo sindacale del match) e che si aggiunge a quelli con Verona, Lazio, Salernitana, Atalanta, alle innumerevoli occasioni avute, Firenze e Genova su tutte, e altrettante partite i cui risultati sono mutati al 90° e dintorni. Lo stesso Ballardini che in tutta franchezza ammette che le Aquile non avrebbero meritato di perdere. Riassumendo: Cremona si aggiunge alla fiera delle occasioni perse che ti hanno portato ad annotare un unico successo nelle ultime 15 uscite e che ti hanno fatto dilapidare un vantaggio cospicuo fotocopiando in questo il Benevento di due stagioni fa.
     
     
    Così dopo 110 gare in serie A,  al tramonto della 3ª stagione, quella che all’inizio sembrava la meno problematica, per la prima volta entriamo nel girone dantesco ed infernale della retrocessione. E’ un paradosso, lo sappiamo, ma ora non avendo più nulla, o quasi, da perdere, si potrà giocare con la mente più libera. Al netto anche di squalifiche ed infortuni che ti fanno arrivare alla gara contro il Milan in condizioni contingentate, soprattutto a centrocampo. Ci sarà solo da riempire il Picco, incitare la squadra che dovrà gettare il cuore oltre ogni ostacolo per gli interi 90’ ed applaudirla. Comunque vada.
     

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