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  • Speziamania: salutate la capolista...(siamo ironici)

    Speziamania: salutate la capolista...(siamo ironici)

    • Gianni Salis
    Parte sinistra della classifica, con vista sull’Europa. Capolista a pari merito con le big. Sì, sì, durerà meno di un gatto in autostrada, anzi, meno ancora, torneremo nei ranghi, lo sappiamo: ma fateci godere anche questa nuova emozione e dimensione: salutate la capolista!. Anche fosse per solo sette giorni. Chi se ne frega. E sabato, concedeteci l’ulteriore iperbole, sempre col sorriso autoironico sulle labbra, tipico dello spezzino che si prende poco o per nulla sul serio: scontro al vertice a San Siro.
     

    Le considerazioni, quelle serie, dopo i primi 90’ di pedata dicono, o meglio, inducono a fare alcuni ragionamenti sommari. Partendo dal ‘Normal-one’ Luca Gotti che, dopo due stagioni vissute per gli innumerevoli motivi in apnea, ha riportato a respirare in superficie squadra, club e tifoseria, insomma tutto l’ambiente bianco. E non è poco, credeteci.
     
    Il calendario impone alle Aquile di dover vincere, o quanto meno non perdere, praticamente ogni gara interna da qui alla sosta per i mondiali, essendo queste praticamente quasi tutte scontri diretti per la conquista della salvezza e quella contro l’Empoli non era sicuramente esente da non essere annoverata tra queste. Soffrendo, perché si è sofferto, lo Spezia ha portato i primi 3 punti in cascina. Ma l’impressione è che veramente i margini di miglioramento siano ampi e dovuti a quando si vedrà ad esempio il vero Ekdal in mezzo al campo, ora in evidente stato di forma approssimativo, e lo stesso Verde, fermo quasi tutta la settimana antecedente il match, mentre dietro scalpitano i vari Strelec e Maldini.
     

     
    E’ uno Spezia oramai che parla polacco con ben 3 undicesimi (Dragoski, Kiwior e Reca) e praticamente mancino (7 decimi degli uomini di movimento impiegati da Gotti usano il sinistro), che ha rivisto in piena forma il ‘panterone’ Nzola e scoperto un Bourabia mai visto in riva al Golfo. Insomma si può e si deve ripartire da queste ‘nuove’ certezze, mentre Bastoni è l’unico rimasto dei tre highlander spezzini che hanno scritto la storia indelebile del club, visto che Maggiore e Vignali approdano definitivamente ad altri lidi, rispettivamente Salerno e Como.

     

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