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  • Speziamania: ultimi 180' di nervi e di passione

    Speziamania: ultimi 180' di nervi e di passione

    • Gianni Salis
    Un punto vale sempre più di zero. Innanzitutto partiamo da qui. Un pareggio che ci rimette fuori, seppur di un ‘niente’, dalla zona retrocessione. Un brodino, certamente, ma quale sarebbe l’umore se si fosse perso? La gara di Lecce è esattamente quella che in molti, se non tutti, si aspettavano: provare a vincerla senza rischiare nulla o quasi. E così è stato.
     
     
     
    Il pari di ‘via del Mare’ lascia dunque aperta ogni combinazione per gli ultimi 180’ della stagione, ma va da sé che lo Spezia si è riappropriato se non altro del proprio destino. Certo, vincere sia con Torino (sabato) e poi a Roma il 4 giugno contro i giallorossi pare obiettivamente altamente  improbabile, ma se non altro, se così fosse, non bisognerebbe poi guardare cosa fanno gli altri. Il calendario sicuramente non aiuta ma questo è, e a questo bisogna guardare. L’unica ‘sciagura’ resta la non contemporaneità tra le partite delle contendenti, che almeno negli ultimi 180’ dovrebbe essere d’obbligo.
     
     
     
    Sabato dunque Spezia-Torino, gara che regalò la matematica certezza della permanenza proprio nel primo anno di serie A e che fu anche l’esordio al Picco della famiglia Platek. C’è poco da aggiungere arrivati a questo momento della stagione: per Lecce, Spezia e Verona sarà una questione di nervi e di passione. E gli episodi, come sempre, faranno la differenza. Servono sicuramente tre punti per obbligare il Verona a vincerle entrambe (Empoli e Milan). Sabato col Toro sembra, sulla carta, l’ultima ed unica occasione ‘alla portata’. All’ora del the una buona fetta del nostro destino sarà compiuta. In un senso o nell’altro.
     

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