Il 19 marzo verrà nominato il nuovo CdA della Fondazione Filadelfia, che poi ‘battezzerà’ la commissione chiamata a giudicare i progetti preliminari già da tempo arrivati. E proprio i lavori della commissione saranno il fulcro dell’Operazione Filadelfia, in questa fase storica. Si poteva allora far prima, accorciare i tempi? Sì, a sentire già soltanto il Comune. No, a sentire la Regione. Comunque il dialogo tra le varie parti politiche prosegue, le frizioni vengono tenute a bada e questa resta una buona prospettiva, per i destini del Fila. Ma di tutto c’è bisogno tranne di rinvii, passaggi a vuoto e meline.

Il Municipio, il Torino e le associazioni dei tifosi sembrano avere le idee chiare da tempo: si parla di una conferma dei membri attuali del CdA, cioè i propri rispettivi rappresentanti (Chiabrera, Ferrauto, Beccaria e Montiglio). E il quinto membro? E’ il rappresentante della Regione: oggi è il consigliere di maggioranza Gianluca Vignale, che resta il grande favorito per il futuro. Dagli uffici dell’assessore alla Cultura  Coppola (coinvolto nella vicenda come il collega Cirio dello Sport) viene rimarcata ‘la volontà di trasparenza del governo regionale’, che significa anche ‘massima serietà e attenzione per il Fila da parte della Giunta’.

Se è vero che sarà autonomamente il governatore Cota a indicare il rappresentante della Regione per il nuovo CdA del Filadelfia, è anche vero che è stato comunque lanciato un bando a valenza pubblica per raccogliere  curricula, candidature. Ora che si è chiuso e che la Regione ha finalmente ripreso in esame la questione, due sono gli outsider forse più interessanti. Entrambi già membri in passato del Toro. Uno è Simone Salvadori, figlio del terzino scudettato, team manager ai tempi di Cimminelli, laureato in Economia (si occupa di organizzare eventi, convention aziendali). L’altro è il commercialista Massimo Boidi, revisore e sindaco nel Torino dall’82 all’87, poi consigliere del club fino al ’92.