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  • Stadio Inter: il Milan è l'ostacolo

    Stadio Inter: il Milan è l'ostacolo

    • Emanuele Tramacere
    Ancora una volta faccia a faccia per parlare del futuro di San Siro. L'agenda di Erick Thohir si infittisce di incontri, ma quello più importante dal punto di vista commerciale sarà giovedì pomeriggio quando a Milano incontrerà l'amministratore delegato del Milan, Barbara Berlusconi. Sul tavolo delle discussioni la coabitazione all'interno del Giuseppe Meazza e i progetti che l'Inter vorrebbe sviluppare per aumentare i propri introiti.

    PROGETTO CHE VA CONDIVISO - Un anno fa il percorso di Inter e Milan si era apparentemente separato. Da un lato il Milan aveva in programma la costruzione dello stadio di proprietà in zona Portello, dall'altro l'Inter con l'ormai ex dirigente Fassone, stava pianificando un San Siro completamente nerazzurro. Poi il dietrofront dettato dal presidente Berlusconi e la gestione di San Siro tornata sotto il controllo delle due società.

    LA CHAMPIONS NON BASTA - Entro maggio saranno completati i lavori di ristrutturazione che porteranno San Siro ad ospitare la finale di Champions League. Saranno abbassate le barriere protettitve, installati nuovi Sky Box e postazioni vip e infine sarà realizzato un secondo ristorante all'altezza del primo anello arancio. Questione di biglietti di lusso e comodità, ma comunque non abbastanza per consentire ai club di guadagnare dalla "gestione" dell'impianto.

    OSTACOLO MILAN PER L'INTER - La linea del club guidato da Thohir è chiara: San Siro va ammodernato, va ridotto di capienza e vanno inseriti negozi e ristoranti anche alla portata degli altri settori dello stadio. L'obiettivo sarebbe quello di abbattere il terzo anello, ridurre la capienza dagli 84mila spettatori di oggi a circa 60mila. Inoltre proprio al posto del terzo anello dovrebbero essere costruite le attività commerciali legate al club oltre ad un nuovo museo. Tutto come da progetti? No, perchè per realizzare l'ammodernamento serve l’acquisizione dei diritti di superficie dell’impianto con un investimento superiore ai 100 milioni di euro. Un progetto finora frenato proprio dai cugini milanisti non disposti, per ora, a sborsare la metà della cifra prevista. Giovedì si terrà l'ennesima puntata di un rapporto obbligato e destinato a durare.

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