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  • Strama atteso al varco da Moratti

    Strama atteso al varco da Moratti

    • Mauro F. Giorgio

    È inutile girarci intorno, le 4 sberle subite domenica ad opera dei gigliati di Montella hanno colpito e hanno fatto male. La Fiorentina colpendo ha centrato al cuore come Ramon una squadra che in seguito alla disfatta di Siena (Artemio Franchi è un nome che evidentemente comincia a portar male all’Inter) si era ritrovata e con i nuovi innesti aveva ritrovato o ricostruito un’identità. L’infortunio di Milito, fattore che si sta rivelando micidiale, proprio perché il Principe non ha eredi nell’immediato e il riassetto tattico dell’Inter presupponeva inderogabilmente la presenza del campione argentino, insieme alla débacle fiorentina, rischia di inaugurare l’ennesima crisi in casa Inter e sul banco degli imputati compare inevitabilmente il nome di Andrea Stramaccioni.

    Nonostante il giovane tecnico nerazzurro sia supportato dallo spogliatoio tutto, e va dato atto che il carisma di Stramaccioni abbia saputo gestire un team non sempre ben assortito, composto da senatori intoccabili da una parte e giovanissimi ambiziosi e intraprendenti dall’altra, da Moratti in prima persona che attraverso i microfoni di Telelombardia e sulla carta stampata ha ribadito la sua incrollabile fiducia nei confronti dell’allenatore, e soprattutto dal ritrovarsi ancora in corsa per gli tutti quegli obiettivi fissati dalla società di Corso Emanuele per la stagione 2012-2013, ci sono due appuntamenti fondamentali che non ammettono alibi: il Cluj domani sera e il derby domenica 24 febbraio, e non è detto che il match col Milan valga meno di uno di quegli obiettivi, perché l’orgoglio è sempre l’orgoglio.

    Il futuro di Andrea Stramaccioni da Roma si sovrascrive su quel sottilissimo filo che lo lega a queste due partite dell’agenda interista, vietato fallire. Le lontane ipotesi Simeone e Mazzarri e anche le voci di un ritorno di Leonardo, non in veste di allenatore ma nei panni dirigenziali, improbabili quanto si vuole ma fastidiose per le orecchie di un tecnico in odore di esonero, non fanno bene all’ambiente. Il tanto citato Blanc (un motivo ci sarà se è sulla bocca di tutti) si è tenuto libero a partire da marzo e Moratti che risaputamente lo sente almeno ogni due settimane sono altri motivi che inducono a cattivi pensieri. Qualcuno dei più informati (leggi: Gazzetta dello Sport) sostiene che dalle parti di Appiano Gentile, dalla panchina si siano alzati per il riscaldamento Beppe Baresi e Luís Figo. In sostanza, abbiamo fondata ragione di credere - ed è molto più di una sensazione - che dopo la serata tutta milanese qualcosa possa smuoversi in casa Inter.

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