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  • Striscione contro Cassano 'La normativa è chiara, si può sospendere la gara!'

    Striscione contro Cassano 'La normativa è chiara, si può sospendere la gara!'

    Calciomercato.com ha chiesto all’Agente FIFA Jean-Christophe Cataliotti, titolare dei corsi di Reggio Emilia per aspiranti agenti fifa e osservatori di calcio (info su www.footballworkshop.it), quali sono le misure preventive contro l’esposizione negli stadi di striscioni offensivi, minacciosi, inneggianti alla violenza, ecc.

    Cataliotti, anche ieri sera, in occasione del derby Milan-Inter, sono stati esposti allo Stadio Meazza striscioni offensivi che hanno preso di mira l’ex della partita Antonio Cassano. Eppure esistono norme che dovrebbero evitare questo malcostume….oppure no?

    Di norme ne esistono tante. In particolare, esiste la norma che vieta l’introduzione negli stadi di striscioni recanti espressioni oscene, oltraggiose, minacciose, incitanti alla violenza o discriminatorie, così come esiste la norma che obbliga le società a rimuovere, prima che la gara abbia inizio, qualsiasi disegno o dicitura in qualunque modo esposti recanti le suddette espressioni.

    Quali sono le responsabilità delle società?

    Ai sensi di quanto previsto dal Codice di Giustizia Sportiva, le società sono responsabili per l’introduzione o utilizzazione di disegni e scritte recanti espressioni oscene, oltraggiose, minacciose o incitanti alla violenza (così come sono responsabili per cori, grida e ogni altra manifestazione di discriminazione o comunque oltraggiosa, oscena o incitante alla violenza), ma la suddetta responsabilità – è doveroso evidenziarlo – non sussiste, per i comportamenti tenuti dai propri sostenitori, allorché ricorrano congiuntamente 3 delle seguenti eccezioni: 1) la società ha adottato ed efficacemente attuato, prima del fatto, modelli di organizzazione e di gestione della società idonei a prevenire comportamenti della specie di quelli verificatisi; 2) la società ha concretamente cooperato con le forze dell’ordine; 3) al momento del fatto, la società ha immediatamente agito per rimuovere disegni, scritte, simboli, emblemi o simili; 4) altri sostenitori hanno chiaramente manifestato nel corso della gara stessa, con condotte espressive di correttezza sportiva, la propria dissociazione da tali comportamenti; 5) non vi è stata omessa o insufficiente prevenzione e vigilanza da parte della società.

    Ecco, venendo proprio alla prevenzione, quali sono le reali misure preventive contro l’esposizione negli stadi di striscioni inneggianti a forme di violenza?

    Sono quelle elencate nella Determinazione dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive n. 14 dell’8 marzo 2007 e n. 26 del 30 maggio 2012. Per prima cosa, prevedono che gli striscioni e/o le bandiere concernenti scritte a sostegno della propria squadra potranno essere esposti negli stadi previa richiesta di autorizzazione da inoltrarsi alla società organizzatrice almeno 7 giorni prima della gara e che il nulla potrà essere concesso, almeno 5 giorni prima della gara, dal Dirigente del G.O.S. o dall’Ufficio del Questore. I rappresentanti della Società ospitante dovranno, in ogni caso, con l’assistenza delle Forze dell’Ordine, impedire negli stadi l’ingresso di striscioni con parole, frasi, simboli, disegni o altro non volti ad incitare direttamente la propria squadra, ma ad offendere qualunque soggetto (società, calciatori, dirigenti, arbitri, sostenitori, ecc.) o comunque violenti, volgari o discriminatori; dovranno impedire anche l’ingresso di striscioni bianchi che potrebbero essere successivamente riempiti con parole offensive.

    Ultima curiosità: uno striscione con contenuto discriminatorio potrebbe causare la sospensione di una gara?

    La risposta è affermativa. Infatti, ai sensi dell’art. 62, comma 6, delle Norme Organizzative Interne della FIGC, il responsabile dell’ordine pubblico dello Stadio, designato dal Ministero dell’Interno, il quale rileva uno o più striscioni esposti dai tifosi, cori, grida ed ogni altra manifestazione discriminatoria costituenti fatto grave, ordina all’arbitro, anche per il tramite del quarto ufficiale di gara o dell’assistente dell’arbitro, di non iniziare o sospendere la gara.

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