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  • Suso: 'Ho rifiutato l’Inter, sto bene al Milan. Giusto cambiare Montella'

    Suso: 'Ho rifiutato l’Inter, sto bene al Milan. Giusto cambiare Montella'

    Sincero, nel raccontare il passato, nell'affrontare il futuro. In un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport Suso, esterno offensivo del Milan, si è confessato a 360 gradi, partendo dall'Inter: "In estate mi hanno fatto un’offerta. Io avevo appena cambiato procuratore e loro hanno parlato con lui. Poi quello che ha risposto il Milan al mio agente non lo so, io avevo le idee chiare: volevo stare qui e rinnovare. Futuro? Potevo andare via anche prima di rinnovare, ma qui sto bene e sono molto contento. Poi nel calcio non c’è “per tutta la vita”, e ora è importante finire bene la stagione. A me se l’Inter va in crisi non interessa, ma se vinceremo sarà bellissimo: avremmo una possibilità di entrare in Champions".

    CHAMPIONS -  "Ora siamo in un buon momento e così le gambe non pesano tanto. Quella più difficile da raggiungere è la Lazio. Non è una squadra che gioca così vistosamente bene, ma sa quello che deve fare e lascia pochi spazi. È la più regolare. Chi toglierei all’Inter? Tutti dicono Icardi. Io però ho giocato nelle nazionali giovanili con Rafinha, prima che scegliesse il Brasile: se sta bene, è un grandissimo giocatore".

    MONTELLA E GATTUSO - "C’era bisogno di cambiare ma io dovrò ringraziare per sempre Montella. Ognuno ha il suo modo di allenare e magari lui a Siviglia vincerà la Champions, di sicuro lavorava in maniera diversa. Quando vincevamo con lui, nessuno diceva nulla sul metodo. La qualità principale di Gattuso è la passione. Ha vinto tanto e sa come funziona tutto questo. La caratteristica del suo Milan è la concentrazione. Mi ha colpito per la voglia di lavorare, gli piace quello che fa e mette molta intensità. Se ti alleni così, in partita è più facile. A me piace il modo in cui entra nelle persone. È molto sincero, parla tanto. Urla sempre anche in partita? Ci avvisa su quello che stiamo sbagliando, a volte non noti una cosa e lui ti aiuta perché te lo dice. Io però voglio giocare il primo tempo sulla fascia dove c’è lui. Così mi urla per tutto il tempo ma almeno, nel secondo, sono tranquillo".

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