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  • Taider:| Il 'padrone' del Bologna

    Taider:| Il 'padrone' del Bologna

    SOTTO IL DILUVIO... qualcosa si è visto. Soprattutto Taider. Questa è una puntata ammessa anche nei giorni in cui sono annunciati altri deferimenti: il francesino sta crescendo abbastanza da potergli pronosticare un futuro da giocatore di grande caratura, se non proprio da top player. Nel Bologna dei titolari, che rispetto a due giorni fa Pioli ha confermato quasi in blocco, Taider è stato per la seconda volta il padrone della situazione. Il gioco della squadra passa dai suoi piedi, il ritmo della squadra dipende dalla sua capacità di smistare il pallone. Rispetto alla prima uscita, questa volta il giovane Saphir ha aggiunto anche i gol. Il bomber di queste due partite è stato lui, con tre gol nel primo tempo.


    Ma più che una questione di numeri, è la personalità che sta sfoggiando il centrocampista al suo secondo anno in rossoblù, ad impressionare. Taider ha mosso con timidezza i suoi primi passi, ma strada facendo ha trovato dentro di sé (e grazie a Pioli) la chiave per aprire le porte che gli si parano davanti. Una alla volta, le sta scardinando con una naturalezza che incanta. Forte personalità, nessun timore reverenziale dovuto all’età (20 anni) e adesso una evidente capacità di prendere il posto di Mudingayi, il regista che è appena passato all’Inter in prestito e il cui trasferimento sarà definitivo soltanto una volta appurato che Mudi non dovrà rispondere di nulla alla giustizia sportiva.

    NEL TERRENO quasi allagato, questa volta non ha brillato Riverola, che è un giocatore dalla tecnica raffinata, ma non dal ‘peso’ che serve ad aggirare i terreni pesanti. Sarebbe stata la partita di Perez, questa, se non fosse che Diego, arrivato in ritiro qualche giorno dopo i compagni, deve seguire un programma personalizzato, per non essere sfiancato a inizio stagione. Sotto l’acqua niente Acquafresca. Ma è soltanto un caso: lo hanno fermato due volti i legni della porta. Una conferma anche dalla seconda partita: Coda ha una discreta confidenza con i gol. Ne segnò tre giovedì scorso e altri due li ha messi a referto contro il Mezzolombardo.

    PIOLI ha confermato la sua attitudine a chiarire in fretta i ruoli dei giocatori. Agliardi ha giocato la prima partita, prendendosi il diritto di precedenza su Curci, che comunque ha fatto il suo esordio. Gimenez, a conferma che il Bologna, pur pensando alla sua cessione continua a stimarlo, ha giocato al posto di Rodriguez. Per il resto, soltanto conferme, in attesa che l’arrivo di Diamanti e il mercato diano all’attacco connotati più precisi.

    PICCOLO BILANCIO di una settimana trascorsa a lavorare molto, ma quasi sempre con il pallone fra i piedi: nell’arco di quattro partite da 45’ minuti, il Bologna ha segnato 20 gol. Annotazione statistica che non muoverà il sorriso di Pioli, che pure vorrebbe un attacco molto prolifico.  Casomai, all’allenatore, in attesa dei suoi rifinitori titolari, farà più piacere pensare che la difesa non ha subito neanche una rete. Sai che sforzo contro quattro squadre di dilettanti. Vero. Ma, come dicono gli allenatori, le squadre vanno allenate fin da ‘piccole’ a fare i gol e a non prenderli.


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