Tamponi, viaggi in macchina, proteste a distanza e app per gli errori: gli arbitri sono pronti a ripartire
LA PREPARAZIONE - Come scrive la Gazzetta dello Sport, non ci sarà nessun raduno né prima né dopo ogni giornata. La vigilia delle partite si trascorrerà nelle rispettiva case, con i direttori di gara che saranno sottoposti a tampone e solo dopo l’esito verrà dato il via libera alla trasferta. Ognuno raggiungerà lo stadio con mezzi propri, ad eccezione dell’olbiese Giua, con il ritrovo allo stadio un’ora e 45 minuti prima del fischio d’inizio. Spogliatoi dedicati, lo staff dovrà sanificare ricetrasmittente per l’auricolare e gli orologi della goal line Technology.
IN CAMPO - L’arbitro scenderà in campo mezz’ora prima, le proteste solo a un metro e mezzo di distanza, con rischio di ammonizione “solo se si va oltre il rispetto e la correttezza” spiega Rizzoli. E dopo il match niente riunioni, ma una verifica a distanza grazie all’app Future, concessa in prova all’Aia. Tutti sono pronti a ripartire e gli arbitri non sono da meno.