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  • Tardelli si difende: 'Non sono stato un 'cattivo' in campo. Le ho prese e le ho date, stiamo perdendo la poesia del calcio'

    Tardelli si difende: 'Non sono stato un 'cattivo' in campo. Le ho prese e le ho date, stiamo perdendo la poesia del calcio'

    Le parole di Felipe Melo e i continui episodi di infortuni gravi dovuti ad entrate pericolose sono state d'ispirazione nel corso della settimana per ripescare, nei ricordi del mondo del calcio, gli episodi che hanno distinto i calciatori più "cattivi".

    Anche la Gazzetta dello Sport si era lanciata in questo esercizio citando, in un articolo firmato da Francesco Ceniti, anche il famoso fallo di Marco Tardelli su Gianni Rivera in Juventus-Milan del 1978 (video youtube, immagini Rai)



    LA RISPOSTA DI TARDELLI - Ma l'ex centrocampista bianconero e Campione del Mondo con l'Italia nell'82 non ci sta e ha risposto con una lettera proprio alla Gazzetta dello Sport: "L’altro ieri la Gazzetta ha pubblicato un articolo di Francesco Ceniti. Accusava gli arbitri di lasciar correre episodi fallosi gravi e pericolosi e di applicare sanzioni troppo blande. Cita il fallo di Nainggolan su Rafinha, che resterà fuori per mesi, ricorda Suarez, e ancora Tevez sulla caviglia di Ham. E poi Ceniti, pesca nella sua memoria e come esempio di giocatore cruento del passato trova me, per il leggendario fallo su Rivera in Juventus-Milan. Gianni Rivera dopo il mio fallo si è rialzato e ha giocato la partita. Anch’io ho preso un sacco di botte,sono stato zitto, ma ti assicuro, direttore, che ce le ho tutte addosso. Per finire, l’articolo, ci regala la «gloria» dei cattivi maestri. Ecco, questa invece è una botta che non voglio tenere per me. La storia del calcio non è fatta soltanto dai risultati sportivi, ma anche di uomini, emozioni e valori. E se anche le storie belle e fortunate come la mia sono messe al servizio di un articolo, se la cronaca sbrana il ricordo, perderemo tutta la poesia che il calcio può regalarci"

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