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  • Tavolo della pace:| Cobolli Gigli 'Scettico'

    Tavolo della pace:| Cobolli Gigli 'Scettico'

     

    Alla vigilia del tavolo della pace, TuttoJuve.com ha intervistato l'ex presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli.
     
    Domani ci sarà il tanto decantato Tavolo della Pace: che ne pensa?
    "Apprezzo e plaudo all'iniziativa di Petrucci, che da presidente del Coni e gestore di tutto lo sport italiano ha organizzato un'iniziativa doverosa, però...".
     
    Dica...
    "Sinceramente rimango scettico sul fatto che esca qualcosa di costruttivo da questo tavolo. Sono troppo divergenti le posizioni dei contendenti. L'Inter e Moratti sono bloccati su posizioni di resistenza ben marcata, anche se qualcosa è successo senza che si accaduto negli atti sportivi. La Juventus e Andrea Agnelli rivendicano la tutela del club bianconero, perciò con queste posizioni di partenza è estremamente difficile riuscire a trovare una pacificazione". 
     
    Secondo molti sarà una situazione gattopardesca ovvero tutto dovrà cambiare, affinchè tutto rimanga com'è. 
    "Concordo con lei. Non penso che il Tavolo della Pace possa cambiare nulla, anche perchè Calciopoli non cambierà mai nella testa degli juventini e di Andrea Agnelli, che sentono di aver subito un trattamento non paritario rispetto a quello interista che nel tempo si è potuta avvarre della prescrizione".
     
    Guido Rossi si è chiamato fuori, definendo il Tavolo della Pace una stronz**a...
    "Guardi, meglio così. Io nel 2006 ero attore protagonista della vicenda e il Guido Rossi con i suoi atteggiamenti e la sua decisione di assegnare lo Scudetto a tavolino ha avuto una posizione importante e decisiva nel creare tutta questa situazione. Anche se intervenisse domani, Guido Rossi non sarebbe affatto in grado di garantire la pace, perciò meglio che non ci sia".
     
    Cosa può ottenere la Juve da questa vicenda?
    "Non saprei, ma vedo difficile cambiare le situazioni materializzatesi sinora. Speriamo perciò che la Juventus vinca lo Scudetto punto e a capo. Il tricolore non cancellerebbe i probelmi del passato, ma rappresenterebbe una svolta e l'apertura di una nuova era. Io oggi sono un tifoso e spero nello Scudetto".

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