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  • Thohir messo spalle al muro da Mancini, il tecnico aveva ragione

    Thohir messo spalle al muro da Mancini, il tecnico aveva ragione

    • Pasquale Guarro
    Adesso finalmente si gioca a carte scoperte, c’è voluto qualche anno, ma prima o poi i nodi vengono al pettine. L’Inter che “deve” andare in Champions non esiste più, ha lasciato il posto a quella che, per tornarci, deve fare qualcosa di straordinario, a quella che deve compiere imprese titaniche per svolgere compiti che fino a qualche anno fa sembravano di normale amministrazione. Era il minimo indispensabile. Una sberla in pieno viso ai tifosi appisolati, a quelli che ancora non avevano capito da che parte soffiasse, dando vana fiducia ai proclami societari. Adesso il quadro della situazione è più chiaro: l’Inter lotterà per essere la quarta o la quinta forza del campionato e tutto sommato va bene così, perché quello che conta è “rimanere in Europa”. 

    CHI NON RISICA NON ROSICA - Finalmente la verità, quella omessa per molto, forse troppo tempo; una persona su tutti ha voluto che fosse urlata al popolo, diffusa, resa fruibile. Roberto Mancini ha insistito e alla fine ha avuto ragione: “Se a fine anno qualcuno non sarà contento del mio lavoro, sono pronto a strappare il contratto. Se capisco che c'è chi non è soddisfatto, vado a casa, ma la società deve essere chiara e stabilire i programmi futuri. C’è una sola cosa certa: l’anno prossimo l’Inter partirà ancora dietro Juve, Napoli e Roma”. Forse solo lui avrebbe potuto osare tanto, qualsiasi altro tecnico, con meno carisma e personalità, il giorno seguente avrebbe avuto un rapporto molto intimo con la valigia e un biglietto aereo con destinazione assai distante da Appiano Gentile.

    LA VERITA' - Invece Mancini ha vinto, ha avuto ragione. Il tecnico jesino ha messo spalle al muro l’intera società, ancora incapace di camminare sulle proprie gambe. Il progetto Inter può decollare, ma nel tempo e a seguito di tante batoste, come quelle che negli ultimi anni hanno frastornato un popolo che nel 2010 saliva sul tetto del mondo. Mancini ha svegliato tutti, ha voluto la verità e per questo va ringraziato. Nel corso del prossimo mercato l’Inter si priverà di due o tre elementi risultati importanti nella crescita registrata dalla squadra nell’anno appena trascorso, una mossa strategica inevitabile che consentirà ai nerazzurri di andare sul mercato. Perché la verità è questa, non si compra se non si vende. Ma se si vende spesso, il rischio è quello di dover ripartire ogni volta. Perché una squadra non è una composizione di Lego, ma un insieme di uomini e teste, che hanno bisogno di tempo per capirsi e per comprendersi. 

    L'ULTIMA SPALLATA - L’Inter non ha questo tempo e soprattutto non ha le risorse economiche sufficienti per essere spavalda sul mercato. Tornare in Champions è un obiettivo a lungo termine, che prevede salite e bocconi amari da mandar giù durante il percorso. É sempre stato così, solo che prima nessuno lo aveva reso pubblico. “L’importante è rimanere in Europa, ma se Roberto Mancini riuscirà a fare qualcosa di straordinario, potremo arrivare anche in Champions. Chi avrebbe mai detto che il Siviglia sarebbe stato capace di vincere tre volte di fila l’Europa League? O che il Leicester avrebbe conquistato la Premier? Ai tifosi che mi chiedono se vogliamo arrivare in Champions dico sì, ma se andiamo in Europa League non sarà un disastro”. Così ha parlato Erick Thohir, finalmente, verrebbe da aggiungere. Ma ancora una volta non è mancata una piccola spallata al tecnico, come a dire: se Ranieri ed Emery hanno cavato il sangue dalle rape, puoi riuscirci anche tu. Potevamo aspettarcelo da chi è stato messo spalle al muro, ma almeno adesso abbiamo la verità servita su un vassoio d’argento. 

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