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  • Tolta la fascia a Icardi, ecco cosa c'è dietro: ora può davvero lasciare l'Inter

    Tolta la fascia a Icardi, ecco cosa c'è dietro: ora può davvero lasciare l'Inter

    • PG
    Icardi non è più il capitano dell’Inter. Non poteva essere altrimenti, non si poteva attendere oltre. Quando il dente duole bisogna intervenire con urgenza e Marotta non ha avuto alcuna esitazione in merito. Le ultime dichiarazioni di Wanda Nara hanno aperto una voragine, hanno marcato un solco profondo tra l’ex capitano e il resto del gruppo, tacciato di non saper mettere l’argentino nelle condizioni migliori per poter fare gol. Il confine è stato valicato, anzi, distrutto, ma dietro la scelta dell’Inter non ci sono solo di natura comportamentale, la verità è che la società di corso Vittorio Emanuele non ritiene più Mauro Icardi un intoccabile, specie dopo l’arrivo di Beppe Marotta.

    CEDIBILE - Icardi è sul mercato, lo è come tanti altri calciatori. O meglio, non è uno da vendere assolutamente, ma se arriva un’offerta degna di nota ci si siede al tavolino per valutarla con attenzione. Da parte dell’Inter nessuna paura per le conseguenze di una scelta così forte: togliergli la fascia non significherà svalutarlo. Anche perché in corso Vittorio Emanuele (a parte la proposta di De Laurentiis) non hanno mai avuto modo di poter realmente valutare un’offerte concreta per il calciatore, segno evidente che finora nessuno ha mai avuto intenzione di avvicinarsi realmente a quella clausola rescissoria (110 milioni di euro, valida solo per l’estero dal 1 al 15 di luglio). La Juventus ci aveva pensato per un attimo, poi ha preferito tuffarsi su Cristiano Ronaldo.

    VIA ALL'ERA MAROTTA - Rispetto al passato è tutto cambiato, l’Inter è pronta ad ascoltare offerte, è pronta a considerare un addio da Mauro Icardi per iniziare un nuovo corso. Togliergli la fascia significa anche questo, porsi una nuovo punto di partenza e considerare scenari che sembravano impraticabili fino a pochi mesi fa. Con l’arrivo di Marotta si è immediatamente parlato di rivoluzione, mai nessun termine è stato più idoneo e probabilmente questo sarà il primo vero gesto che segnerà l’inizio della sua era nerazzurra.

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