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  • Tomori: 'Indossare la maglia del Milan? Surreale. Quel gol al Liverpool...'

    Tomori: 'Indossare la maglia del Milan? Surreale. Quel gol al Liverpool...'

    "Indossare la maglia del Milan? E' surreale". Lunga intervista di Fikayo Tomori, il difensore inglese si racconta al sito della UEFA svelando i propri sogni e non solo: "Il mio sogno nella vita potrebbe sembrare un po' banale, ma è non avere rimpianti. A fine carriera voglio poter dire che ho fatto tutto quello che potevo; che ho permesso a me stesso di essere me stesso. Alla fine, se vincerò un milione di trofei o se avrò vinto solo lo Scudetto, sarò comunque soddisfatto di ciò che ho fatto".

    CALCIO ITALIANO - "In Italia è più un: 'Ok, qui è dove devi essere quando la palla arriva. Questo è il modo in cui il tuo corpo deve essere. Qui è dove devi passare la palla'. In Inghilterra invece si può giocare più d'istinto. In Italia si cerca di eliminarlo il più possibile, così da sapere già cosa fare in campo, come giocare e dove passare la palla".

    IL NOME INTERO - "Oluwafikayomi Tomori? Significa proprio 'Dio mi ha riempito di gioia".

    L'ARRIVO AL CHELSEA - "Il primo giorno che sono andato all'accademia, c'erano bambini di tutta Londra che sapevano fare le stesse cose che sapevo fare io. E per me non è stato facile. Ricordo che quando sono salito in macchina ho detto a mio padre: 'Papà, non sono sicuro di poter tornare'. Lui mi disse: "No, no, tornerai di sicuro. Hai bisogno di stare in un posto dove sei messo alla prova, dove puoi migliorarti".

    LA PRIMA PARTITA A STAMFORD BRIDGE CON SUO PADRE - "Non avevamo mai visto una partita di calcio dal vivo".

    DIDIER DROGBA - "Ci siamo detti: 'Wow, questo è il Drogba che vediamo in TV sullo schermo piatto e ora possiamo vederlo in 3D".

    L'ARRIVO AL MILAN - "Una volta arrivato qui, ricordo di aver indossato la maglia a strisce rossonere. È stato semplicemente surreale. San Siro è come un monumento. Riesci a vederlo sempre mentre guidi. È come se fosse proteso verso di te. Poi, il giorno della partita, i tifosi sono lì da due ore prima della gara. Si sente l'energia che emanano".

    LA CHAMPIONS LEAGUE - "Si giocano le partite di campionato, le coppe nazionali, ma quando arriva la Champions League è tutto diverso. Le luci di San Siro sono un po' più luminose. Ascolti i tifosi fino all'ultimo minuto prima del fischio iniziale quando tutto lo stadio urla insieme 'The Champions'. Ti fa venire la pelle d'oca, anche se succede ogni volta. È pazzesco".

    IL GOL AL LIVERPOOL - "Ricordo che quando ho segnato contro il Liverpool (nella sconfitta casalinga per 2-1 del dicembre 2021), ho pensato: 'Ho segnato a San Siro per il Milan in Champions League. Wow, questo è quello che guardavo fare ai miei idoli e ora lo sto facendo io'. È pazzesco pensarci".

    NEXT LEVEL - "Il mio Next Level è essere presente in entrambe le aree di rigore, essere dominante sia nel gioco aereo che col pallone tra i piedi".

    IL PADRE - "Lui dice che tutto si basa sulla determinazione, non solo nel calcio ma anche nella vita. Se lavori duramente a qualcosa, se ti applichi e lo vuoi davvero, allora ciò in cui ti impegni ti darà i suoi frutti. È una cosa che ho sempre avuto in testa, tatuata da qualche parte nel mio cervello".

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