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  • Toni dice basta, a fine stagione si ritira l'uomo dei record: nuovo ruolo a Verona

    Toni dice basta, a fine stagione si ritira l'uomo dei record: nuovo ruolo a Verona

    • Daniele Longo

    Il calcio italiano è destinato a salutare uno dei protagonisti assoluti degli ultimi dieci anni: Luca Toni, l'uomo dei record. Tutto parte da Palermo, a 26 anni decide di scendere in B con i rosanero per un progetto ambizioso. Il centravanti emiliano segna gol in quantità industriale: ben 30 in 45 partite, primo marcatore nella storia del club rosanero per marcature in una sola stagione. Altro giro, altro record da infrangere: arriva alla Fiorentina dopo un addio al Palermo che i tifosi non digeriscono proprio. Il 9 aprile del 2006, con il sigillo contro la capolista e rivale Juventus, arriva a quota 27 centri con la maglia viola. A fine stagione sono 31 le marcature totali: mai nessuno nella storia del club viola era riuscito a segnare così tanto in una sola stagione, nemmeno Batistuta. Il centravanti di Pavullo sì, nell'anno dei Mondiali. Una doppietta decisiva contro l'Ucraina ai quarti di finale, la mano che ruota intorno all'orecchio, come dovesse avvitare una lampadina, ma che in realtà include implicitamente il messaggio "Avete capito?". Gol e meraviglie per un centravanti dalla stazza imponente ma capace di muoversi con l'eleganza dei migliori numeri nove della storia.


    Perchè Luca Toni ha scritto, a suo modo, la storia del calcio italiano. Primo italiano a vincere la classifica in Bundesliga con la maglia del Bayern Monaco nella stagione 2007/2008 con 24 centri. Una doppietta decisiva in finale di Coppa di Germania contro i rivali del Borussia Dortmund per una stagione che lo ha visto personaggio cult anche del tormentone musicale: "Luca Toni maccaroni, sei per me, numero uno". Dopo l'addio al club tedesco, inizia un girovagare continuo: dalla Roma al Genoa dove si scontra con Preziosi. "Un voto alla stagione di Toni? Tre come i suoi gol" disse il patron dei liguri. Troppo per un attaccante che aveva poco da dimostrare al calcio italiano. Punto nell'orgoglio passa alla Juventus, una nuova grande occasione. Non sboccia l'idillio con il tecnico Conte e sono più le panchine che i gol messi a referto. Giocatore sull'alba del tramonto? Macchè, ecco la seconda giovinezza al Verona, dove sembrava essere arrivato per chiudere la carriera e invece è nato un vero e proprio amore. Nella stagione 2013/2014 diventa il miglior marcatore della storia del club veneto con 20 reti in campionato, superando Gianni Bui e Nico Penzo. Le mani continuano a ruotare intorno all'orecchio, a Verona stropicciano gli occhi ad ogni gol. C'è un altro record da battere e puntualmente Toni ci riesce: nella scorsa stagione, vincendo il titolo di capocannoniere con 21 reti, diventa il primo italiano a bissare tale traguardo con due maglie diverse (ci era riuscito solo un certo Zlatan Ibrahimovic).

    ADDIO AL CALCIO GIOCATO - A distanza di dieci anni dalle notti magiche di Berlino, con la vittoria del Mondiale, Luca Toni sta pensando seriamente all'addio al calcio giocato. "Ci meritiamo i fischi, abbiamo buttato all'aria un altro match-point. Abbiamo fatto ridere: è stata un'annata brutta, dagli infortuni, a colpe nostre, forse alcuni giocatori non sono da Serie A, come forse io non sono quello degli altri anni. I nostri limiti stanno venendo fuori: non meritiamo la serie A". Queste le sue parole alla fine della gara persa con il Carpi. Concetti espressi in maniera piuttosto chiara con un accento più da direttore sportivo che da capitano. Secondo quanto appreso da Calciomercato.com, il Verona sta pensando di affidargli un ruolo da dirigente in società. Il presidente Setti ha già manifestato un progetto che lo vedrebbe direttore dell’area tecnica, un ruolo molto simile a quello ricoperto da Marco Di Vaio al Bologna. Contratto biennale a cinquecentomila euro a stagione, si ragiona su queste basi per un futuro ancora a Verona. In forte dubbio il ruolo di Bigon, l’eventuale rivoluzione porterebbe ad un suo addio. L'età avanza, il fisico soffre di più le tante battaglie e per il capitano dei gialloblu è tempo di riflessioni: una storia bellissima destinata a proseguire sotto altre vesti. Più da dirigente che da allenatore, saranno mesi importanti per il futuro dell’attaccante dei record.

    MANDORLINI TORNA IN SELLAMandorlini e Toni sono legati da un rapporto di stima e fiducia. In caso si concretizzasse lo scenario che Calciomercato.com vi sta anticipando, il tecnico romagnolo avrebbe grandi possibilità di tornare in sella e guidare il Verona nella prossima stagione, a prescindere dalla categoria.


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