Babacar si riprende la Fiorentina
Ma la Fiorentina su Babacar aveva deciso di puntare forte la scorsa estate, rinnovandogli il contratto fino al 2019 a cifre da top player e questo lui, ed il suo entourage, lo sapevano e lo sanno bene. Tant’è vero che dalla bocca del classe ’93 non è mai uscita una parola sbagliata ma anzi sono sempre trapelati l’attaccamento a Firenze e la massima volontà di restare in maglia viola per giocarsi le proprie carte a disposizione. Del resto Sousa mai ne ha parlato male ed ha anzi sempre fatto riferimento al lavoro settimanale come centro propulsore delle sue scelte, proprio quello dove Babacar lasciava evidentemente a desiderare. Le conseguenze sul campo poi erano evidenti perché Baba appariva spesso e volentieri fuori dalla manovra e dall’idea di calcio “sousiano”.
LA SVOLTA – Arriva il 2016 e di Babacar in campo ancora poche tracce, intanto però Giuseppe Rossi appesantisce il suo pressing sulla Fiorentina per farsi cedere e andare a giocare con continuità. Esigenze diverse di chi non ha più “20 anni” e non può permettersi di aspettare il proprio turno, con gli Europei dietro l’angolo. Il mercato, come detto, rischia di coinvolgere anche Babacar ma il senegalese ha in testa solo la Fiorentina e decide di mettersi sotto per provare a togliere dal campo Kalinic. Il suo lavoro alla fine paga perché contro il Torino Sousa cambia modulo e schiera per la prima volta la doppia punta dall’inizio: Babacar appare anche più brillante del collega e resta in campo per 90 minuti. Può essere il momento della svolta perché senza Pepito di prime punte ce ne sono solo due e, complice anche la stanchezza di Kalinic, tutto fa pensare che sia arrivato il momento di Baba. Con buona pace di Crystal Palace, Sunderland e di tutta la Premier League.