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  • Tripletta in Nazionale: ora Martinez chiede spazio nel super attacco del Toro

    Tripletta in Nazionale: ora Martinez chiede spazio nel super attacco del Toro

    • Antonello Mastronardi
    Se è vero che la difesa della Bolivia è ben lontana dal costituire un banco di prova attendibile, va anche sottolineato come si sia ben adattata al ruolo di palcoscenico per la prima grande nottata della carriera di Josef Martinez: tre gol nel roboante 5-0 con cui il Venezuela regola la Bolivia a Maturin e la sorpassa al penultimo posto nel girone sudamericano di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018. Da oggi, un paese intero potrà sperare di aver trovato un beniamino e un trascinatore; ciò che è certo, ad oggi, è che la nazionale vinotinta riconsegnerà un piede molto caldo al Torino di Sinisa Mihajlovic.

    INCERTA COLLOCAZIONE - Le tre reti segnate alla Bolivia esibiscono molte delle frecce che il classe '93 Martinez può vantare al suo arco. Certo, ci auguriamo che, dopo il primo gol, l'attaccante granata abbia educatamente ringraziato i boliviani Bejarano e Raldes, col primo che si fa anticipare sul corner proprio mentre Raldes cade come una foglia sull'erbetta di Maturin; il colpo di testa di Martinez è cosa facile, ma il suo stacco resta comunque apprezzabile. Se sul secondo centro l'opportunismo del granata merita più rilievo dell'atteggiamento ancora distratto sfoggiato dalla retroguardia ospite, il pallonetto di testa spalle alla porta con cui Martinez batte Lampe per la terza volta è una perla rara. Sono, insomma, tre reti da prima punta per un attaccante che, tuttavia, non ha propriamente il physique du role del centravanti boa: alto 1, 72 m, Martinez fa  dello scatto bruciante il proprio tratto principe. In serie A, infatti, ha dimostrato di poter dare il meglio di sé a gara in corso, quando col suo ritmo forsennato penetra in scioltezza le difese stanche. Il problema, però, è che Martinez si muove da nove e lì desiderebbe giocare: chiaramente né Ventura né Mihajlovic hanno mai optato per collocare il piccolo venezuelano da prima punta, preferendo schierarlo alle spalle del centravanti o sull'out di sinistra, dove si sta esibendo durante questa stagione.

    VENGO ANCH'IO - Quest'anno, il tecnico serbo pareva riporre grande fiducia in Martinez quando il venezuelano aveva iniziato da titolare quattro delle prime cinque giornate, complice l'infortunio di Ljajic. Ora, invece, il piccolo bomber vede molto meno il campo, chiuso com'è dalla forma straripante del terzetto Belotti-Ljaji-Falqué e dai gusti del mister, che come prima alternativa a sinistra gli preferisce Boyé. Il Torino macina punti e, soprattutto, segna: 27 gol in campionato e secondo miglior attacco della serie A, a sole due reti dalla Roma. Per Martinez, arrivato in granata nel 2014 dallo Young Boys, lo spazio sembra ridursi ogni giorno di più: poi, una sera, segna una tripletta e fa innamorare un popolo, ma soprattutto sembra urlare a gran voce che, con questo Toro, vuole esultare anche lui.

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