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  • Il Toro non accetta le scuse di Immobile

    Il Toro non accetta le scuse di Immobile

    • Andrea Piva

    Il ritorno a Torino di Ciro Immobile, a pochi mesi dal suo addio alla maglia granata, è stato accompagnato da una colonna sonora fatta di fischi. Continui, assordanti, che hanno accompagnato tutta la sua domenica, dal riscaldamento prepartita fino al rientro negli spogliatoi dopo il triplice fischio dell'arbitro. La contestazione della Maratona nei confronti dell'attaccante è stata resa ancora più rumorosa dai fischietti distribuiti ai tifosi nella curva cuore del tifo granata

    Non è la prima volta che il popolo granata, dopo essersi sentito tradito da un suo ex idolo, si è armato di fischietti per manifestare la propria rabbia e la propria delusione. Era già successo alla prima da avversario di Federico Balzaretti, l'ex terzino, cresciuto nel vivaio granata, che nel giro di poche settimane passò dal dichiarare il proprio amore per il Torino (“Il Toro non è un punto di partenza ma un punto di arrivo. La maglia granata per me è una seconda pelle” aveva affermato dopo la finale playoff contro il Perugia) al firmare un contratto di cinque anni con la Juventus in seguito al fallimento che aveva colpito la società piemontese. La storia di Immobile è certamente diversa da quella di Balzaretti, l'attaccante non ha lasciato il Torino per i rivali storici della Juventus, ma i tifosi granata si sono ugualmente sentiti traditi dopo il secondo addio, arrivato sei mesi dopo il suo ritorno sotto la Mole. 


    Nel giorno della sua seconda presentazione al Toro, dopo un anno e mezzo di panchine tra il Borussia Dortmund e il Siviglia, Immobile aveva dichiarato di non sentirsi di passaggio e che aveva scelto di tornare sia per riconquistare la Nazionale in vista dell'Europeo, sia perché al Torino si sentiva come in famiglia. Dopo la chiamata di Conte per far parte della spedizione azzurra a Francia 2016, l'attaccante ha però comunicato ai dirigenti granata la propria volontà di cambiare squadra. Il popolo granata, sentendosi tradito, ha scelto ieri di accogliere Immobile con i fischietti. E a poco è servito non esultare dopo il gol del momentaneo 1-1.


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