Torino-Napoli, il retroscena: Sarri fu vicino ai granata e Mihajlovic agli azzurri
“Mi piaceva il piglio di Sinisa, ma al secondo incontro mi disse 'Presidente, lei è scomparso per due settimane' con toni educati, come se io dovessi essere a disposizione sua 24 ore al giorno e tra cinema, parchi a tema, la Cina e gli Usa non è che non ho niente da fare – spiegò Aurelio De Laurentiis dopo aver scelto l'ex allenatore dell'Empoli per la panchina della propria squadra - allora ho pensato che avevo bisogno di un umile professore come Sarri. Poi l'ho conosciuto, è uno che legge. E noi avevamo bisogno di uno che non pensa solo al calcio”. Mihajlovic quell'estate si accasò al Milan e, come terminò la sua avventura in rossonero è noto a tutti.
L'allenatore serbo arrivò al Torino l'anno successivo, nel 2015 infatti Ventura respinse anche una proposta della Fiorentina (che come tecnico scelse poi Paulo Sousa) e decise di continuare a sedere sulla panchina granata: la stagione di Glik, Belotti e compagni fu però negativa, per certi versi disastrosa considerate le aspettative della vigilia. Nonostante ciò a fine anno a Ventura arrivò la chiamata della nazionale e, non potendo più ingaggiare Sarri (che al primo anno in azzurro si piazzò al secondo posto in classifica), Cairo decise di affidare la propria squadra a Mihajlovic.
