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  • Torino, Caceres:| Ora anche Petrachi lo scarica

    Torino, Caceres:| Ora anche Petrachi lo scarica

    • A.S.

    Non ha più la trippa, ma resta di troppo. E forse non è nemmeno colpa sua (o meglio: non è certo tutta colpa sua, anzi) se la commedia degli equivoci lo ha portato a Torino a vedere gli altri giocare. Pablo Caceres corre, più che altro. Non sapeva probabilmente quali altri pesci pigliare, Petrachi a inizio agosto, se riuscì nella brillante impresa di ingaggiare in fretta e furia (e a forza) questo semisconosciuto terzino sinistro che aveva ballato solo un anno, in carriera. Erano tempi già magri: il Torino aveva corso a lungo dietro alle lucciole (le prime scelte erano Mesbah del Milan, Pasquale dell'Udinese e Marchese del Catania), intanto Ventura continuava ad avere un solo difensore per la fascia mancina, Masiello. Erano tempi caratterizzati anche da una trattativa in particolare, quella per il centrocampista Tissone, ovviamente naufragata. E il caso volle che proprio la famiglia Tissone (il padre del sampdoriano gli fa da procuratore) parlasse con toni entusiastici di questo carneade della fascia sinistra.

    LA RIVELAZIONE - 'Come il Torino chiedeva a Tissone referenze su di me, così a me ha chiesto notizie di lui e io ho subito consigliato di acquistarlo', ammetteva l'uruguaiano Caceres, fresco di arrivo in granata, nella speranza che l'argentino lo raggiungesse a Torino. Già, perché avevano giocato assieme l'anno prima, entrambi in prestito nel Maiorca, in Spagna. L'unico buon campionato in carriera per Caceres, con 28 presenze, dopo un mesto girovagare per il mondo: il Tigre in Argentina, il Danubio in Uruguay, il Duisburg in Germania, il Twente in Olanda (ma neanche una presenza), l'Omonia a Cipro. Poi è arrivato il Toro, che ha pure pagato per ingaggiarlo: prestito oneroso da 320mila euro da versare al Rangers Deportivo de Chile, non proprio bruscolini. Con l'aggiunta di uno stipendio lordo annuale da mezzo milione di euro. Tutti contenti, Cairo e Petrachi: ecco il giocatore che mancava sulla fascia sinistra difensiva. Planato sulla testa di Ventura, che invocava ben altro. E che disse subito, a inizio agosto in ritiro a Omegna: 'Prima di 45 giorni almeno Caceres non potrà essere pronto per giocare in A'. E non solo perché era palesemente in sovrappeso, oltreché a corto di allenamenti da parecchie settimane.

    AGOSTINI FINO AL 2014 - Siamo a dicembre e Caceres non ha giocato neanche un minuto. Ma l'operazione di mercato non si è sublimata così: Caceres sì, Tissone no. C'è di più. Perché nell'ultimo giorno di mercato Cairo e Petrachi, evidentemente preoccupati dalla resa agostana di Masiello e dalle confessioni venturiane, si sono buttati su Alessandro Agostini, fuori rosa a Cagliari, 33 anni, soprattutto un bel passato alle spalle. L'hanno preso gratis, post rescissione in Sardegna. Ma gli hanno dovuto comunque garantire un biennale, fino al 2014, da 640 mila euro lordi all'anno. Ma anche lui è rimasto al piano terra. Zero presenze. Ventura si è inventato (con soddisfacenti risultati, oltretutto) addirittura D'Ambrosio terzino sinistro, pur di risolvere il problema della sinistra: con un difensore che in vita aveva solo giocato a destra, in pratica. Ma non è ancora finita. Perché adesso Petrachi si è di nuovo messo all'opera. Per piazzare Caceres da qualche parte in Italia come all'estero, pur di scaricarlo: subito, a gennaio. E così il cerchio si chiude.

    (Tuttosport - Edizione Locale)

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