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  • Torino: è un Padelli ritrovato. Ora vuole chiudere la porta granata

    Torino: è un Padelli ritrovato. Ora vuole chiudere la porta granata

    • Emanuele Pastorella
    Appena un mese fa, in casa Torino regnava il problema portieri. Con il mercato sullo sfondo e Daniele Padelli relegato in panchina per qualche errore di troppo e perché, come disse Ventura, “non è il vero portiere che tutti conosciamo”, venne lanciato Salvador Ichazo, che comunque non impressionò la piazza. Tre partite a guardare il compagno uruguayano, a ritrovare la condizione, soprattutto psicologico, e poi il ritorno, con le voci di un Salvatore Sirigu in viaggio verso Torino ad accompagnare questo nuovo ribaltone. Un po’ come una stagione fa, quando in autunno abdicò in favore dell’ex Jean-François Gillet e, all’addio dell’estremo difensore belga, tornò a difendere la porta del Toro non solo in Europa, ma anche in campionato. In questi due anni, la storia di Padelli è stata molto simile: da “titolarissimo” è finito “in discussione”, per poi riprendersi il posto. Ora non vuole più perderlo, anche in vista degli Europei, competizione in cui punta ad essere presente come terzo portiere del ct Antonio Conte, e se continuerà sulla strada tracciata in queste ultime partite può raggiungere l’obiettivo.

    DECISIVO A PALERMO - Infatti, se il Torino è tornato dalla Sicilia con il bottino pieno, il merito non è soltanto di Ciro Immobile, autore di una prova straordinaria, ma anche di Daniele Padelli. Il portiere, nel momento di maggior pressione dei rosanero, quando il risultato era in bilico, sull’1-2 per i granata, ha compiuto un vero e proprio miracolo: con un colpo di reni strepitoso è riuscito a smanacciare via la volée di Alberto Gilardino (tra l’altro in fuorigioco) e ad evitare il pareggio. Successivamente, si è ripetuto con un altro bell’intervento su Franco Vazquez, anche se Immobile aveva già chiuso la partita. Un’ottima prestazione per il portiere al “Renzo Barbera”, che ha confermato i progressi già mostrati nella sfortunata gara contro il Chievo Verona, specialmente nelle uscite alte. Ora la continuità: e la voglia, già da domenica contro il Carpi, di mantenere inviolata una porta che troppo spesso è stata bucata dagli avversari.

    QUATTRO GARE SENZA RETI - In venticinque giornate di campionato, i granata sono riusciti a non subire gol solamente in quattro occasioni: tre di queste in casa, contro Sampdoria, Bologna ed Hellas Verona, mentre lontano dall’Olimpico è successo a Bergamo, contro l’Atalanta. Una tendenza da invertire, specialmente guardando i dati relativi alle altre diciannove squadre di A. Al top ci sono Juventus ed Inter, con tredici partite senza gol subiti, mentre all’ultimo posto si colloca l’Hellas con due. Oltre alla formazione di Gigi Delneri, peggio del Torino ha fatto soltanto la Sampdoria, con Carpi e Frosinone appaiate ai granata (quattro gare a testa). Giampiero Ventura, quindi, deve correre ai ripari: la difesa, infatti, subisce troppo, e queste statistiche lo confermano. Padelli proverà a non far segnare nessun attaccante del Carpi, ma dovrà essere aiutato dai compagni di reparto che, specialmente in questa stagione, non stanno rendendo come nelle precedenti stagioni. Dai terzini (su tutti Bruno Peres), ai centrali (gli imperfetti Maksimovic, Glik e Moretti), la retroguardia granata commette troppi errori: bisogna tornare ad alzare il muro difensivo che, negli anni passati, ha rappresentato il vero punto di forza della squadra.


     

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