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  • Toro, il richiamo di Birsa:| 'Serve più attenzione'

    Toro, il richiamo di Birsa:| 'Serve più attenzione'

    • A.S.

    Per scovare qualcosa di positivo, in un Torino reduce da due pesanti ko e dall'inquietante dato che riporta una sola vittoria nelle ultime dieci partite di campionato, bisogna munirsi di tanta pazienza e una buona dose di ottimismo. E allora, tra le poche note liete dei granata, va annoverata la crescita di Valter Birsa. In gol contro la Fiorentina, e ieri protagonista dell'assist che ha mandato in gol Bianchi. Ecco, proprio il pallone recapitato sulla testa del capitano deve portare a una riflessione. Il centravanti granata è un attaccante che eccede nel gioco aereo, ma in questi primi 16 turni i cross dal fondo che ha ricevuto si contano sulle dita di una mano. Non è che, almeno in questo momento, valga la pena insistere con Birsa? Considerata la clamorosa flessione di Cerci, sembrerebbe di sì.

    'PIU’ ATTENZIONE!' - 'Ma io non sono chissa chì, sono solo un giocatore che con il lavoro cerca di migliorarsi e dare una mano alla squadra'. Parole di Birsa, umile nonostante alle spalle abbia una carriera lusinghiera, nel massimo campionato francese nonché con la Nazionale slovena. E proprio l’umiltà, la voglia di rimboccarsi le maniche, è ciò che in questo momento serve di più al Torino. Una squadra francamente modesta, che può ambire al massimo alla salvezza. Obiettivo che continuando a commettere errori in serie, comunque, rischia concretamente di sfuggire. 'Stiamo commettendo qualche disattenzione di troppo, questo è sotto gli occhi di tutti. Però ci può stare un po' di appannamento dopo una serie di partite fatte bene. Per quanto la classifica non sia bella, non mi sento di dire che il campionato del Torino sia brutto. La sconfitta contro il Milan non avrebbe troppo risalto, se con un po' di fortuna in più fossero arrivati quei quattro, cinque punti che ci mancano. In definitiva non ci nascondiamo, ribadisco che di errori, contro i rossoneri, ne sono stati commessi parecchi. Ciò non vuol dire che siamo una squadra che commette errori in serie fin dall'inizio della stagione'.

    'CALMA…' - Strappare due vittorie contro Genoa e Chievo, le squadre ancora da incontrare prima di mandare in archivio il 2012, diventa quindi una necessità. Non sono occasioni né chance da sfruttare, le prossime due sfide, ma necessità. Il Torino ha 15 punti, per restare in media salvezza deve farne sei nelle tre gare che chiuderanno il girone d'andata. E considerato che il 6 gennaio è in cartello la delicata trasferta di Catania, è bene che il Torino si adoperi per ottenerli subito. 'C'è poco da dire, contro Genoa e Chievo dovremo dare più del massimo. Nelle due partite che ci aspettano i punti contano doppio: affrontiamo squadre che come noi sono in lotta per la salvezza'. Archiviato il ciclo terribile (Roma, Fiorentina, Juventus e Milan), si apre così il ciclo decisivo. 'Sapevamo che sarebbe stato difficile affrontare consecutivamente quattro squadre che giocano un altro campionato, o meglio competono per un altro obiettivo. Adesso, invece, abbiamo davanti a noi due impegni differenti, due squadre che hanno più o meno la nostra forza. E visto che il campionato è equilibrato, se riusciremo a centrare una doppia vittoria torneremo in una situazione di classifica decisamente migliore. Possiamo farcela, purché ci mettiamo alle spalle le sconfitte nel derby e con il Milan'. Aspetto non secondario, quest'ultimo. Tanto che Birsa si affretta a dire: 'Vedremo come sarà assorbito il ko contro il Milan, di sicuro però non ci sono state scorie dopo il derby. Intendiamoci, non è stato bello perdere 3-0, però con l'uomo in meno si poteva fare ben poco. Mentre in undici contro undici abbiamo giocato alla pari della Juve. Col Milan invece ci ha un po' tagliato le gambe l'uno-due tra primo e secondo tempo'. Adesso c'è la prova Genoa, come detto da superare necessariamente. Genoa che poi è l'ex squadra di Birsa. 'In rossoblù non ho avuti tante opportunità per mettermi in mostra, ma non ho nulla da vendicare. E' una partita che voglio vincere perché sono un giocatore del Torino, non perché sia motivato da particolari sentimenti di rivalsa'.

    (Tuttosport - Edizione Locale)

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