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  • Toro, rischia Lerda? 'No, c'è da lavorare'

    Toro, rischia Lerda? 'No, c'è da lavorare'

     

    L’occhio è spento. L’espressione è quella di chi è appena finito sotto a un tir. La quinta sconfitta di un campionato sinora ai confini del fallimento lascia tracce evidenti sul volto di Cairo. Ai bei tempi era pa pa Urbano, adesso è un presidente insultato dai tifosi (i duecento, o poco più, cuori granata presenti ieri allo stadio hanno sfoga to il livore per il ko con co ri già sentiti contro la sua persona) e ferito dall’enne sima prestazione impalpa bile della sua creatura. Al fischio finale, Cairo è vola to giù negli spogliatoi per capire i perché di un primo tempo regalato agli avver sari, di un’affannosa corsa verso un pareggio che non è arrivato e di quei gol presi ancora una volta da palla inattiva. Anche questo un film già visto. Pardon, un incubo. Tutto infatti il pre sidente si sarebbe aspetta to a inizio stagione, fuorché di rispondere dopo appena dieci partite di campionato alla fatidica domanda: la panchina di Lerda scric chiola? E’ qui che Cairo ti ra fuori gli artigli dimo­strando che, nonostante le cinque sconfitte cinque del Torino, crede ancora nel progetto intrapreso que­st’estate: «Se Lerda ri schia? Ma ci mancherebbe altro!» .

     
    DIVERGENZE - È l’unico momento in cui Cairo ab bandona il suo aplomb. Ma è solo un attimo perché, no­nostante l’insistenza del l’interlocutore e la voglia prossima allo zero di parla re, il presidente risponde a tutte le domande con la consueta gentilezza. «Ab biamo perso un tempo, il primo. Mentre nel secondo abbiamo creato qualcosa di buono, ma non basta» . L’analisi spicciola della parti ta che però cozza con quel la di Lerda che - al contra rio - ha apprezzato quanto fatto dalla squadra nei pri mi dieci minuti, ovvero pri ma che il Livorno tracimas­se. Al presidente, più che l’atteggiamento della trup pa, non è andato giù il mo do con cui si è materializ zato il ko: «Abbiamo preso due gol da palle inattive, questo è il tema della parti ta» . Stop. Ma con tanto di postilla: «C’è da lavorare. C’è da lavorare. Come sta facendo l’allenatore» . Che ha incassato la fiducia del presidente nonostante la crisi sia ufficialmente aper ta. A meno che sei punti nell’uno- due casalingo con Frosinone e Ascoli non ri diano un po’ di serenità al gruppo e rimpolpino una classifica fattasi claudican te. Perché è vero che, Cairo dixit, «Lerda non rischia» , ma è altrettanto vero che i bonus sono agli sgoccioli. E (soprattutto) le altre non sembrano intenzionate ad aspettare questo Torino che naviga ancora in cerca di un’identità.


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