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Toro:| Tre punti per la storia

Toro:| Tre punti per la storia

Non per la gloria, perché quella è già stata ampiamente guadagnata con la promozione, ma per il record di punti e soprattutto per il primo posto finale. Il Toro di Ventura questa sera a Bergamo (ore 20,45) vuole onorare nel migliore dei modi la passerella finale col già retrocesso AlbinoLeffe. «Questa sfida ha solo valore per i numeri - commenta Giampiero Ventura -: dopo aver fatto un campionato sopra le righe, possiamo fare un pezzo di storia». La missione non è solo quella di aggiornare il proprio palmares con la conquista del quarto campionato di serie B - dopo quelli nel 1959-60 con Ellena, 1989-90 con Fascetti e 2000-01 con Camolese - ma di ripresentarsi in serie A dopo tre anni con lo stesso punteggio realizzato dalla Juve dopo Calciopoli (partendo da -9). Cinque stagioni fa i bianconeri ottennero la promozione con 85 punti finali, (primato eguagliato dal Chievo l’anno successivo), fissando così la vetta della B a 22 squadre. «Se vinciamo eguagliamo quel record», lancia la sfida Ventura, che respira già aria di derby. E un successo (il 25° in 42 incontri) garantirebbe matematicamente il primo posto senza dover fare i conti col Pescara, impegnato in contemporanea contro la Nocerina e staccato di due punti (ma in vantaggio in caso di parità).


L’obiettivo finale, dunque, per il Toro è di vincere questa sera per alzare domani pomeriggio (ore 18) all’Olimpico la coppa «Le ali della vittoria», trofeo per la prima volta sollevato da Del Piero nel 2007, e così cancellare con una festa nella festa la beffa subìta dalla giustizia sportiva per il blackout di Padova. Ieri sera, a Roma, l’Alta Corte presso il Coni ha respinto il ricorso del Toro contro la decisione della Corte di Giustizia Federale della Figc di riassegnare i tre punti al club veneto, dopo la sconfitta a tavolino inflitta dal giudice sportivo per responsabilità oggettiva. L’Alta Corte ha mantenuto il giudizio di secondo grado, respingendo così la teoria del Torino che non era necessaria la riserva scritta del capitano perché aveva già deciso l’arbitro. A quasi sei mesi di distanza dai fatti dell’Euganeo si è così concluso un percorso tortuoso, infinito e ricco di polemiche. Il Toro nel merito aveva ragione e meritava i tre punti, ma per un vizio di forma è stato confermato l’1-0 a favore del Padova. Il balletto stucchevole, per altro, non regala benefici alla squadra biancorossa (già fuori dai playoff) e almeno non procura danni evidenti ai granata. Resta l’amarezza nel club di Cairo e un senso di iniquità nella tifoseria granata, oltre che un precedente pericoloso per il calcio e la giustizia sportiva italiana.

L’ultimo atto granata della stagione verrà vissuto con una squadra che farà debuttare Gomis, così come il primavera Chiosa nella ripresa, mentre si rivedrà Salvatore Masiello in campo dopo un anno e mezzo. Non ci sarà invece il capitano Bianchi, infortunato come Stevanovic, Parisi, Zavagno (che lascia il calcio) e Guberti.

In attesa del trionfo finale, resta il senso dell’impresa. «Torino è la piazza più difficile che ho affrontato da quando alleno - commenta Ventura -, e col tempo si scoprirà quanto sono stati importanti questi giocatori. Però senza l’aiuto di tutti sarebbe stato impossibile andare in serie A ed ora vogliamo che quelle bandiere granata non vengano più riposte nei cassetti». Per farcela, la ricetta sul mercato è già stata servita: «Ho chiesto giocatori tutti raggiungibili ed entusiasti di venire».


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