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  • Toromania: anche Longo merita fiducia. Vagnati ci pensi

    Toromania: anche Longo merita fiducia. Vagnati ci pensi

    • Andrea Piva
    Chissà cosa si detti Davide Vagnati e Moreno Longo in quei minuti in cui si sono incontrati sul campo del Filadelfia giovedì mattina, chissà che prima impressione hanno avuto uno dell’altro. Chissà quante volte ancora si incontreranno. Il contratto dell’allenatore scadrà a fine stagione e il dirigente, da quando la trattativa con Urbano Cairo per il suo arrivo sotto la Mole è decollata, ha già iniziato a pensare alla squadra che vuole costruire e al tecnico che dovrà guidarla, ereditando la panchina proprio da Longo. Ma l’attuale allenatore meriterebbe una possibilità.

    Tecnici che allo steso tempo abbiano un così forte legame con la piazza e che siano così preparati come lo è Longo in circolazione non ce ne sono. Non ha una grande esperienza alle spalle, vero, ma non l’aveva neppure Simone Inzaghi quando ha iniziato il suo ciclo alla Lazio. Il tecnico biancoceleste aveva mostrato le proprie qualità con la Primavera ma, negli stessi anni, Longo ha fatto ancora meglio battendolo anche in due finali: quella per lo scudetto di categoria nel 2015 e quella di Supercoppa italiana qualche mese dopo. Poi ha conquistato la salvezza in serie B con la Pro Vercelli e, l’anno successivo, ha portato il Frosinone in serie A. Non è riuscito a salvarlo e a metà stagione è stato esonerato: il cambio di allenatore non ha portato a grandi miglioramenti, segno che il problema della squadra ciociara non era il tecnico. 

    Ora Longo è tornato a casa: ha firmato un contratto di pochi mesi, in un momento molto difficile per la squadra, senza pensarci troppo. Per questo motivo, ma non solo, meriterebbe fiducia. Chissà se anche Vagnati, in questi suoi primi giorni da direttore sportivo del Torino, ha iniziato a pensarlo. D’altronde cambiare non è un obbligo e non è sempre la mossa giusta. 

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