Toromania: Belotti zittisce i critici. Se non è un grande attaccante lui...
Da quando nel suo contratto è stata inserita l’ormai celebre clausola rescissoria da 100 milioni di euro se sbaglia una partita o un rigore si ripete sempre la stessa storia: c’è chi lo etichetta come sopravvalutato, chi sostiene che non sia un grande attaccante. I critici sono spesso tifosi di altre squadre ma se ne trovano alcuni tra i tifosi granata: eppure di calciatori, ma anche tecnici e dirigenti che avrebbero meritato molte più critiche di Belotti negli ultimi anni al Torino se ne sono visti tanti. Il Gallo ha invece sempre dato tutto per la maglia che indossa, l’ha onorata correndo, lottando, sudando, recuperando palloni e segnando molti gol. Basti pensare che grazie alla marcatura di ieri contro l’Udinese, per la quinta volta di fila è andato in doppia cifra in campionato: solo campioni del calibro di Valentino Mazzola, Guglielmo Gabetto e Adolfo Baloncieri sono riusciti a fare lo stesso, solo Paolo Pulici ha fatto meglio andando in doppia cifra per sette anni consecutivi.
Belotti ha ora altre undici partite per arricchire il proprio bottino di gol e portare il prima possibile il Torino alla salvezza, undici partite per continuare a zittire sul campo i suoi detrattori e critici. Perché se non è un grande attaccante uno che con quello che non è il suo piede preferito, il sinistro, riesce a calciare il pallone con forza e precisione come fatto contro l’Udinese…