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  • Toromania: ci siamo, finalmente l'Europa

    Toromania: ci siamo, finalmente l'Europa

    • Andrea Piva
    Ci siamo. Il giorno atteso dalla sera dell’eliminazione agli ottavi di finale per mano dello Zenit San Pietroburgo è arrivato: il Torino torna protagonista in Europa. L’avversario, il Debrecen, non ha lo stesso fascino del club russo ma poco importa: ciò che conta davvero è che la squadra granata può finalmente calcare palcoscenici al di fuori dei confini nazionali. 

    Per molti dei calciatori a disposizione di Walter Mazzarri la partita contro gli ungheresi sarà quella del debutto in una competizione europea per club: Andrea Belotti, Armando Izzo, Daniele Baselli, ma anche Alejandro Berenguer, Koffi Djidji e Lyanco non hanno mai disputato partite diverse da quelle di campionato e delle coppe nazionali. Gleison Bremer ha invece nel curriculum una manciata di apparizioni in Coppa Libertadores e Coppa Sudamericana collezionate con l’Atletico Mineiro, ora si appresta a esordire anche nelle coppe europee. Chi invece porta con sé una buona dose di esperienza in campo internazionale sono i vari Salvatore Sirigu, Cristian Ansaldi, Nicolas Nkoulou: saranno loro a dover trascinare la squadra, a trasmettere in campo la necessaria serenità per affrontare al meglio questa competizione. 

    Il Debrecen rappresenta il primo ostacolo in una stagione che, se non ci saranno intoppi, sarà molto lunga e impegnativa. Mazzarri e il suo staff hanno l’arduo compito di far in modo che, nonostante i numerosi impegni e una stagione che inizia con la prima partita ufficiale il 25 luglio, la squadra riesca a mantenere una buona condizione fisica fino al prossimi maggio, Belotti e compagni quello di far sì che il cammino del Torino in Europa sia il più lungo possibile.

    L’ultima volta in cui il Milan è stato escluso delle coppe e i granata ne approfittarono fu all’inizio degli anni ’90: c’erano Mondonico in panchina, Marchegiani in porta, Cravero, Bruno, Annoni e Policano in difesa, Scifo, Martin Vazquez a centrocampo, Lentini sulla fascia, Casagrande in attacco. Solo i legni della porta di Amsterdam non permisero al Toro di vincere quella Coppa Uefa. Speriamo che questo precedente sia di buon auspicio. 

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