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  • Toromania:| Il solito mercato improvvisato

    Toromania:| Il solito mercato improvvisato

    Non si può gestire un calciomercato simile. Il Toro ha bisogno di pochi ma fondamentali ritocchi, eppure ci sta mettendo un'eternità per assestare anche solo un primo colpo. Nessuno venga a dire che è una strategia, perché ormai ci siamo tutti abituati: il mercato - quello di riparazione in particolare - in era Cairo è sempre stato qualcosa di altamente discutibile. Parametri zero in estate, affari (o meglio, 'pacchi') last-minute d'inverno.

    Si lavora sull'improvvisazione, con scarsi fondi messi a disposizione (perché in realtà ce ne sarebbero) e con idee chiare solo all'allenatore, che viene puntualmente deluso in quelle che sono le sue aspettative. E' così che fa il Toro di Cairo, lo stesso Toro che in estate si è lasciato scappare Maxi Lopez e che da due anni non riesce ad acquistare Barreto dall'Udinese.

    E' quello stesso Toro che, nel gennaio 2007, prendeva un Francesco Coco ormai finito e solo perché aveva fallito tutti gli altri obiettivi. Questa volta volevamo augurarci che fosse diverso, ma è evidente che non sarà così: forse l'Udinese, presa per sfinimento, Barreto lo darà al Toro (ma stavolta ci sono anche i concorrenti: bisogna fare attenzione), ma non è così che si può gestire un calciomercato.

    Il ds Petrachi fa quel che può, con un portafoglio vuoto e una limitatissima possibilità di girare il mondo con una rete di osservatori adeguata, e che doveva essere presentata ai media entro fine novembre (tutto rinviato e taciuto). Tutte le altre squadre, anche solo per sbaglio, un acquisto dall'estero lo azzeccano: il Toro per ora dall'estero ha preso Caceres (che ha scaldato la panchina per 19 giornate e forse vedrà il campo per la prima volta domenica) e Bakic, che però ha 'visto' prima la Fiorentina.

    Questi ultimi però sono dettagli: si può anche sbagliare. Ciò che è sconcertante è la gestione così improvvisata e economicamente povera di un calciomercato granata che comunque non avrebbe bisogno - lo ripetiamo - di rivoluzioni, ma di convinti e convincenti ritocchi per dare a Ventura quella qualità in più di cui ha bisogno per evitare di sudare fino all'ultimo secondo di questo campionato una salvezza di cui i tifosi del Toro avrebbero voluto parlare solo per abitudine e non per contingenza.

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