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    Toromania: la differenza con il Milan? Non i piedi ma la testa

    Toromania: la differenza con il Milan? Non i piedi ma la testa

    • Andrea Piva
    La differenza tra Torino e Milan? I secondi segnano i rigori, i primi no. I tiri dal dischetto, ovvero l'occasione da gol per eccellenza, hanno cambiato ieri sera al Grande Torino l'esito della partita che avrebbe dovuto rilanciare la squadra di Mihajlovic nella corsa per l'Europa. Ljajic nel primo tempo, sul parziale di 2-0, ha avuto l'occasione per chiudere i giochi dagli undici metri: un tiro forte e centrale, quello del serbo, Donnarumma è rimasto fermo e ha respinto la conclusione con una facilità disarmante. In quella stessa porta, nella ripresa sul risultato di 2-1, Bacca ha invece fatto gonfiare la rete della porta difesa da Hart non fallendo la grande opportunità del calcio di rigore. 

    È così che il Torino ancora una volta, come era già accaduto all'andata, contro il Milan getta alle ortiche punti a causa dei calci di rigore. A San Siro, alla prima giornata di campionato, era stato Belotti al 94' a farsi ipnotizzare da Donnarumma sul 3-2 per i rossoneri: in pratica la formazione granata ha perso tre dei sei punti disponibili contro il Milan per gli errori dal dischetto. Certo, sul fatto che ieri il Toro avrebbe certamente vinto se Ljajic avesse segnato il 3-0 manca la controprova, ma vedendo la partita è parso evidente che la squadra di Montella si sia rivitalizzata solamente dopo la parata del suo portiere. Fino a quel momento dalle parti di Hart il Milan non era mai pervenuto. I rigori sbagliati, prima da Belotti ora da Ljajic, stanno pesando come macigni sulla corsa all'Europa: il sesto posto occupato dall'Inter è ora distante sei punti e la squadra nerazzura da quando ha Pioli sulla propria panchina ha iniziato a viaggiare ad un ritmo vertiginoso e difficilmente da qui alla fine della stagione lo diminuirà.

    Guai però smettere di crederci: alla fine del campionato mancano ancora diciotto partite, tante per tirare già i remi in barca e non continuare a lottare per un obiettivo che è sì difficile da raggiungere ma non impossibile. Con il Milan si sono gettati al vento altri due punti preziosi, dopo quelli persi una settimana fa a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ma il tempo per recuperare c'è ancora. Serviranno rinforzi dal mercato, ma anche quella personalità che Mihajlovic sta continuando a chiedere e che può evitare di regalare altri punti alle avversarie: in questi ultimi quattro giorni, tra Coppa Italia e campionato, il Torino ha dimostrato di poter essere anche superiore alla squadra di Montella sul piano del gioco ma alla fine ha raccolto solamente un pareggio e una sconfitta. Rispetto al Toro, il Milan ha dimostrato di essere superiore sul piano mentale: ed è questo che fa la differenza tra una grande e una media squadra. Il Torino dovrà crescere sul piano della personalità e della determinazione, se ci riuscirà potrà ancora ambire a palcoscenici europei e magari sbaglierà anche qualche rigore decisivo in meno.

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