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  • Toromania: Mandragora e Sanabria, le toppe agli errori estivi

    Toromania: Mandragora e Sanabria, le toppe agli errori estivi

    • Andrea Piva
    Almeno la falla da cui continuava a entrare acqua e stava facendo affondare la barca Torino è stata riparata, speriamo che ciò sia sufficiente per completare il campionato e giungere a destinazione, ovvero a quella salvezza che come obiettivo che non dovrebbe essere neanche preso in considerazione ma che da due stagioni è diventato quello prioritario. Gli acquisti di Rolando Mandragora a Antonio Sanabria portano un po’ qualità al centrocampo e all’attacco (e ce n’era bisogno) della squadra di Davide Nicola, anche se per i due è arrivato il momento del salto di qualità e di togliersi di dosso l’etichetta di “giovane promessa”. 

    Più che i movimenti in entrata, sono però quelli in uscita a far riflettere. Per differenti motivi le varie cessioni evidenziano gli errori commessi in estate: dall’inutilità di avere quattro portieri in rosa (ora Antonio Rosati è stato venduto alla Fiorentina), ai tanti musi lunghi di quei giocatori che avrebbero voluto partire e che invece sono rimasti, in alcuni casi a scaldare la panchina (come Simone Edera e Vincenzo Millico) in altri offrendo prestazione ai limite dell’imbarazzante (vedi Soualiho Meité). Sono state addirittura sette le operazioni in uscita del Torino, se si considerano pure le partenze dei giovani Michel Adopo e Lorenzo Carissoni, ma sarebbero potuti essere molto di più. 

    A proposito di scontenti, il Torino ha provato fino all’ultimo a piazzare anche Nicolas Nkoulou, ma il camerunese ha rifiutato le varie offerte scegliendo di andare a scadenza di contratto. Ora resta da capire cosa ne sarà da qui al termine della stagione del numero 33, se si proverà a recuperarlo (è comunque il miglior difensore del Torino), o se resterà invece ai margini della squadra come accaduto nelle ultime settimane. Da recuperare ci sarà poi anche Federico Bonazzoli, che il Torino ha provato a piazzare un po’ ovunque (dal Crotone al Parma) ma che alla fine è rimasto, pur scendendo nelle gerarchie. 

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