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  • Toromania: nessuno vorrebbe essere al posto di Giampaolo. E ora c'è il derby più scontato d'Italia

    Toromania: nessuno vorrebbe essere al posto di Giampaolo. E ora c'è il derby più scontato d'Italia

    • Andrea Piva
    In pochi, forse nessuno tra gli addetti ai lavori, vorrebbero ora essere nei panni di Marco Giampaolo. Dopo nove giornate di campionato il Torino è in piena zona retrocessione, ha vinto una sola partita, ha la peggior difesa tra le venti squadre di serie A e sabato si giocherà una fetta del proprio futuro contro la Juventus. L’esonero non sarà l’inevitabile conseguenza dell’eventuale sconfitta (considerato anche che l’allenatore granata gode della fiducia dello spogliatoio e la crescita oggettiva sul piano del gioco dimostra che il problema principale della squadra non è il tecnico) ma la pazienza di Urbano Cairo si sta esaurendo.  
    Giampaolo non ha certo intenzione di darsi per vinto in partenza, certo è che i cali di concentrazioni e le amnesie viste anche ieri, nei primi venti minuti del secondo tempo contro la Sampdoria, non permettono ai tifosi di avvicinarsi alla partita con la Juventus carichi di speranza e fiducia. “Il derby è partita a sé” si dice, ma questo non vale a Torino. Da quando nel 2005 Urbano Cairo è diventato presidente, solamente una volta la squadra granata è riuscita a vincere: non c’è squadra in questi ultimi 15 anni che ha lasciato punti alla Juventus come ha fatto il Torino. A volte di misura altre dilagando, a volte con qualche aiuto arbitrale altre con il guizzo di un campione: in un modo o nell’altro i bianconeri hanno quasi sempre potuto festeggiare, riuscendo a rendere il derby una partita come le altre. O forse anche più scontata delle altre. 

    Questa non è certo la miglior premessa per Giampaolo, per il suo futuro sulla panchina del Torino che, guardando al recente passato, può trovare però fonte di conforto e speranza ricordando come è andata la sua esperienza alla Sampdoria, con la svolta che era arrivata proprio in seguito alla vittoria in un derby. Certo che quell’anno la squadra blucerchiata non aveva cominciata così male come il Torino ha fatto quest’anno e non aveva tutti quei problemi che la squadra granata ha (e non per colpa dell’allenatore).

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