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  • Toromania: non solo Ventura, anche i big dietro la lavagna

    Toromania: non solo Ventura, anche i big dietro la lavagna

    E’ stata una settimana particolarmente delicata per Giampiero Ventura, con la contestazione della piazza nei suoi confronti che non accenna a placarsi. Dai fischi dell’Olimpico al termine della gara contro il Chievo Verona, ai commenti sui social network e i sondaggi sui vari siti internet a tinte granata, il tecnico ha perso la fiducia di gran parte dei tifosi, che vorrebbe un cambio in panchina, ma il presidente Urbano Cairo, ancora ieri, lo ha confermato: “Il mister non si tocca”. Ventura rimane certamente al centro delle critiche, ma analizzando meglio le ultime uscite della squadra si nota come le prestazioni dei big non stiano di certo aiutando il tecnico. Da Glik a Bruno Peres, passando per Maksimovic e Immobile, chi dovrebbe trascinare la squadra sta offrendo prove sottotono. E, inevitabilmente, i risultati ne risentono.
     
    Il capitano sta vivendo un periodo difficile, non è ancora riuscito a trovare il primo gol stagionale e non è più il muro difensivo che non faceva passare niente e nessuno. E’ nervoso, Kamil Glik, e si è visto chiaramente nel finale della sfida contro il Chievo: l’attaccante clivense Inglese sta coprendo il pallone sulla bandierina del corner per far passare secondi preziosi, il polacco dapprima lo schiaffeggia sul braccio, poi commette un fallo tanto inutile quanto ingenuo. Il Toro ha bisogno del suo capitano, che più volte, in questi anni, si è caricato sulle spalle il peso della squadra. E che dire di Bruno Peres, le cui folate sulla fascia destra sembrano soltanto un bel ricordo? Il brasiliano fatica a saltare l’uomo e in fase difensiva commette sempre gli stessi errori: l’autogol di domenica è una deviazione sfortunata, ma il tutto nasce da un suo posizionamento errato. Poi c’è Maksimovic, giustificato soltanto in parte perché reduce da un lungo infortunio. Il serbo è sempre utilissimo nel far ripartire l’azione e uscire palla al piede da situazioni complicate, però in marcatura è particolarmente sbadato in quest’ultimo periodo. Il rischio, per lui, è quello della svalutazione: a giugno, De Laurentiis sarà ancora dell’idea di fare follie e di accontentare Urbano Cairo mettendo sul piatto più di 20 milioni? Continuando così, la risposta sarà certamente negativa. Infine, Ciro Immobile, acclamato dalla piazza al suo arrivo Caselle, che fino ad oggi ha messo dentro la miseria di un pallone, peraltro dagli undici metri. Il suo giudizio rimane in sospeso, visto che è soltanto alla sesta apparizione, ma anche da lui ci si aspetta ben altro. Bene come assist-man, dal momento che gli ultimi tre gol sono arrivati dai suoi passaggi, bocciato in fase realizzativa: le occasioni mancate contro Chievo e, soprattutto, Sampdoria, un attaccante come lui le deve concretizzare.
     
    E’ quindi tutto il Toro che si deve ritrovare, e la situazione, come spesso accade, non ha un unico responsabile. Certamente ci si aspetta da Ventura qualche accorgimento tattico, non tanto sul modulo di gioco (la rosa a sua disposizione è chiaramente costruita per il 3-5-2), quanto a livello di mentalità e atteggiamento, ma anche i big devono tornare a fare quello che hanno sempre fatto: trascinare i compagni ed essere decisivi. Le qualità le hanno, sono sotto gli occhi di tutti, adesso devono farle vedere in campo, già a partire da domenica, quando ci sarà Palermo-Torino.
     
    Emanuele Pastorella
     

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