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  • Toromania| Orgogliosi ma stufi

    Toromania| Orgogliosi ma stufi

    • Andrea Scappazzoni
    Come sempre l'orgoglio c'è, non manca mai nei tifosi del Toro, così come la dignità, mai perduta. La stessa gente, però, si è stufata di tutto questo e di sentirsi dire che 'il popolo granata meritava la A', 'grazie a tutti, ci riproveremo il prossimo anno', 'non è colpa nostra se qualcuno prima di noi ha commesso degli errori'. Basta. Qui il colpevole diventa (o lo è sempre stato?) solo uno: Urbano Cairo, con la sua gestione del club deficitaria e piena di lacune e schizofrenie.

    E' ormai storia nota l'infinita girandola di allenatori e direttori sportivi di questi cinque anni di sua presidenza. La precarietà in cui ha vissuto tutto l'ambiente granata è qualcosa che, alla fine, è costato caro a tutti e anche allo stesso editore alessandrino: d'altronde il calcio non è un'azienda come tutte le altre, dove competizione e 'tempo determinato' probabilmente portano (almeno nel breve termine) qualche risultato. Si dice che il nuovo corso ricominci dal ds Petrachi, che da poco ha firmato un biennale: bene, ha dimostrato di sapersi muovere sul mercato con poco o nulla, ma ora – per responsabilità non sue - dovrà fare di più anche lui, perché purtroppo a Torino la fiducia non manca mai, ma stavolta tutti vorranno garanzie, non parole.

    E adesso che anche le tasche del presidente Cairo rischiano di essere toccate duramente da questo 'colpo', forse lo stesso patron si chiederà davvero come agire per risistemare le cose. Ma farsi questa domanda - e trovare una risposta in tempi rapidi - è assolutamente necessario, altrimenti sarà bene mettersi alla ricerca di un compratore che, in fretta, possa prendere il suo posto.

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