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Toromania: qual è il vero Toro? Ecco quando lo sapremo

Toromania: qual è il vero Toro? Ecco quando lo sapremo

3 ottobre 2015: il Toro si presenta al Braglia di Modena e, contro il Carpi, ha l’occasione di balzare in testa alla classifica, quasi quarant’anni dopo l’ultima volta, in caso di vittoria.
8 novembre 2015: il Toro perde contro l’Inter e, oltre a collezionare la prima sconfitta stagionale tra le mura amiche dello stadio Olimpico, si ritrova nella parte destra della classifica, a +4 sul terzultimo posto.
Sono queste le due date significative della prima parte di campionato della formazione di Ventura. Due date che, inevitabilmente, hanno fatto passare i tifosi granata dal Paradiso all’Inferno, dai sogni d’Europa (e qualcuno, anche, di scudetto) agli incubi della retrocessione. Come il Toro non era una squadra di fenomeni dopo le prime sei giornate, non è una squadra da serie B dopo dodici. Ha avuto una partenza impressionante, bisognava tornare indietro di oltre vent’anni per ritrovare risultati simili, ma poi, tra infortuni e un calendario particolarmente difficile nella seconda metà di ottobre, con Lazio, Milan, Juventus e Inter affrontate nel giro di venti giorni, è calato vistosamente. L’assenza di Maksimovic si è fatta sentire, e non è un caso che senza il forte centrale serbo la difesa granata sia passata dalle migliori alle peggiori dell’intera serie A; così come hanno pesato le indisponibilità in mezzo al campo, che hanno costretto Vives agli straordinari e, inevitabilmente, a un calo fisico e mentale del centrocampista. Basta guardare la media punti per capire l’involuzione dei granata: 2.1 a partita tra Frosinone e Palermo, 0.3 tra Carpi e Inter. E’ passato da un cammino da otto in pagella a un ruolino di marcia da insufficienza grave.
CAMBIARE ROTTA
Per questo, il giudizio stagionale sulla stagione dei ragazzi di Ventura è rinviato; non di molto, però, perché dalla ripresa del campionato all’ultima giornata del 2015, la squadra dovrà dare delle risposte, e far capire a tutti, dagli addetti ai lavori ai semplici tifosi, qual è il vero Toro. Le trasferte a Bergamo e Reggio Emilia, contro Atalanta e Sassuolo, saranno senza dubbio ostiche e piene di insidie: Reja e Di Francesco stanno trasformando l’Atleti Azzurri d’Italia e il Mapei Stadium in due fortini da cui è complicatissimo uscirne indenni. L’impegno casalingo contro la Roma di Garcia, in programma per il prossimo 5 dicembre, sarà proibitivo per come stanno giocando e per i risultati che stanno ottenendo i giallorossi in questo periodo. Ma poi, all’Olimpico, si presenteranno anche Bologna e Udinese, ed è proprio lì che il Toro non potrà assolutamente sbagliare. Nel frattempo, rientreranno a pieno regime i vari Gazzi, Avelar e Jansson, che permetteranno a Ventura di poter fare delle scelte, senza dover puntare sempre sui soliti undici. Poco più di un mese servirà per tracciare i primi bilanci stagionali, perché il 20 dicembre, quando ci sarà l’ultima giornata di campionato del 2015, saremo quasi a metà strada. I granata hanno la possibilità, e soprattutto le qualità, per chiudere in bellezza l’anno. Ma bisogna dimostrarlo sul campo. 

Emanuele Pastorella

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