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  • Toromania:| Quando mercato fa rima con fregatura

    Toromania:| Quando mercato fa rima con fregatura

    E' tutto molto bello e funzionale in casa Toro. Il precampionato ha funzionato alla grande, l'umore è sempre stato alto - nonostante tutto - e il gruppo si è dimostrato sempre molto unito e coeso, anche se questa non è una novità da quando c'è Ventura a capo della squadra. Insomma, tutti sorridono e sono felici, e il campionato è ormai alle porte, accompagnato dai migliori auspici provenienti dall’ambiente granata. E allora come mai gli addetti ai lavori sono scettici e la campagna abbonamenti (il cui andamento è dettato dalle convinzioni dei tifosi e non di terze parti) non è mai veramente decollata? Già, che sciocchi: dimenticavamo che manca quasi mezza squadra. Si tratta di un'esagerazione, è vero, ma il punto è che se al Toro - che sabato esordisce in coppa Italia e otto giorni dopo in campionato, a Siena - devono ancora arrivare quattro giocatori (di cui almeno due 'titolari'), beh allora è lecito dire che a mancare è quasi mezza squadra.

    Il fatto è ancor più grave se si considera che per Ventura ogni nuovo elemento non sarà subito pronto (a meno che sia un volto a lui noto), ma avrà bisogno di tempo per capire le dinamiche del suo gioco e per integrarsi al meglio nel sistema su cui il gruppo lavora dal 13 luglio scorso. E già c'è Caceres che si sta facendo attendere, senza contare Brighi che si è rimesso in sesto da pochi giorni, così come Santana. Insomma, il telaio di questo Toro c'è e sarebbe anche buono, ma ha un potenziale di rischio (dovuto all'affidabilità fisica dei singoli) che è notevolmente alto. Una neopromossa dovrebbe basare le fondamenta della propria rosa su certezze: il Toro invece, per quanto le procure della Repubblica e della Figc non c'entrino, ha puntato molto su delle scommesse.

    Ottime, per carità, ma pur sempre scommesse. Cairo e Petrachi ancora una volta hanno agito al contrario: anziché muoversi per tempo (il Toro è promosso in A dal 20 maggio scorso), la dirigenza granata ha fin da subito perso terreno e giorni preziosi in ottica mercato. Invece di assicurarsi fin da subito quei giocatori che potevano essere ritenuti delle garanzie (le eccezioni sono Gillet e Gazzi), il Toro ha preferito accaparrarsi subito quegli elementi che con molta probabilità avrebbe potuto prendere anche più tardi e con quale rassicurazione medica in più. E ora dunque, con 15 giorni a disposizione, a Ventura servirà un poker di mercato 'made in Cairo' per sperare di non aver rimpianti in futuro: tuttavia, a buona parte dei tifosi tutto questo ricorda inevitabilmente quel pessimo sapore di fregatura che il Toro è solito subire (e mai rifilare) con i colpi last-minute.

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