Chiamiamola risposta, conferma o come vi pare, ma nei fatti il Toro a Palermo deve svoltare. Deve svoltare non tanto nel risultato, perché anche un pareggio in casa di una squadra come quella rosanero può anche essere positivo. Semmai i granata devono svoltare psicologicamente e devono confermarsi come squadra, iniziando un percorso di continuità e non di altalene che portano ad una clamorosa vittoria sull'Atalanta e ad una sconfitta casalinga - di quelle che ti fanno imbestialire - col Cagliari. Il Toro deve intraprendere la strada della continuità, tutto qui.

Il calendario ora offre due opportunità interessanti ai granata, che prima vanno a Palermo e poi ospitano il Parma all'Olimpico. A seguire ci saranno Lazio e Napoli in trasferta, sfide ravvicinate a causa del turno infrasettimanale. Ed ecco che in meno di tre settimane il Toro può capire quale sarà il suo campionato: di sofferenza continua o di possibili soddisfazioni? Non si decide nulla nelle prossime quattro partite, sia chiaro: ma dopo queste sfide si saprà molto di più di cosa può essere la squadra di Ventura e anche di cosa potrà servirgli eventualmente a gennaio per rinforzarsi.

Nell'immediato, invece, guardando alla sfida di domenica col Palermo, servirà intanto cancellare il brutto ricordo della partita persa in casa col Cagliari: una prestazione convincente e un risultato non negativo aiuteranno anche i tifosi a credere in questo gruppo ancora più di quanto non abbiano fatto finora. Ma non solo: fare risultato contro una squadra che sembra aver ritrovato qualche equilibro grazie al suo nuovo allenatore, galvanizzerebbe Bianchi e compagni, scansando dalla testa anche possibili pericolose paure, che nel Toro hanno da sempre un effetto devastante.